Bergamo, stazione più sicura: ma lo spaccio ora è «itinerante»

Reportage. Sequestri saliti da 12 a 617 chili in un anno. Dalla scaletta (ora murata) i pusher in via Bonomelli. Gandi: «Zona più vissuta, ma c’è tanto da fare ancora».

Dalla tristemente nota scaletta che collegava piazzale Marconi con via Bonomelli, ora murata, a tutta una serie di luoghi meno in vista. Così è mutato lo spaccio di droga nella zona della stazione cittadina: la pulizia e messa in sicurezza dell’area attorno all’Infopoint ha avuto gli effetti sperati, anche se il problema – che si protrae da decenni – indubbiamente non si è risolto. «Sì, gli spacciatori si sono spostati e sono più sparpagliati – racconta Matteo Ravasio, che da 6 anni gestisce l’edicola “69” all’interno della stazione –: a noi non hanno mai dato fastidio. Forse ce lo danno di più gli sbandati che girano all’interno, ma ormai siamo abituati. Di rapine non ne abbiamo mai subite: soltanto i purtroppo classici, quanto fastidiosi, furtarelli».

La droga venduta a est dei binari, vicino agli arrivi delle Autolinee e anche nei box bagagli

I due «poli» principali che caratterizzavano storicamente lo spaccio nella zona – la scaletta e il vicino piazzale Alpini – hanno ceduto il posto a uno spaccio più «itinerante», che si snoda principalmente tra il marciapiede nord di via Bonomelli, l’angolo tra l’edificio delle Autolinee e piazzale Alpini, la zona degli arrivi delle Autolinee – dove talvolta si vedono i pusher organizzati addirittura con thermos, fornellino, moka e griglia – e lo spazio a est dei binari, vicino ad alcuni caseggiati ferroviari abbandonati e non lontano dall’ex «boschetto», da tempo smantellato, della stessa zona. E poi sembra ancora in voga l’utilizzo dei box per i bagagli delle Autolinee – anche se ne funzionano soltanto undici su quaranta – come punto di appoggio per quantitativi di droga al dettaglio.

Il tabaccaio: «La situazione ora è migliorata, ma i controlli non siano statici sul piazzale»

A confermare il successo del giro di vite ci sono i numeri dei sequestri di droga diramati di recente dalla polizia locale. Lo scorso anno sono stati infatti sequestrati ben 617 chili di stupefacenti, contro i soli 12 dell’anno prima. Merito dell’intensificazione dei controlli e dell’ingaggio del secondo cane antidroga, Loki, che ha affiancato Tenai grazie a un finanziamento di 71mila euro arrivato dal ministero dell’Interno.

«Stiamo lavorando intensamente al contrasto allo spaccio grazie a una presenza costante della polizia locale e delle forze dell’ordine in quella zona – sottolinea il vicesindaco con delega alla Sicurezza Sergio Gandi –: controlli cui fanno seguito indagini e arresti. I sequestri sono stati consistenti proprio grazie all’utilizzo dell’unità cinofila. Difatto abbiamo cambiato lo “stato dei luoghi” per rendere più bello e vivibile lo spazio attiguo alle stazioni e, non appena ci giunge notizia di aggregazioni dedite ad attività illegali nella zona, visto che ora si spostano, interveniamo. Cerchiamo insomma di rendere la zona vissuta. Inoltre c’è una presenza capillare dei servizi sociali, che affiancano e “agganciano” le persone in difficoltà. È vero: c’è ancora davvero molto da fare, ma non ci scoraggiamo e andiamo avanti». Anche perché i risultati sono per l’appunto soddisfacenti. Lungo via Bonomelli ancora ieri pomeriggio la presenza di capannelli di persone dall’atteggiamento sospetto era ben evidente: fissarli significa rimediarsi un gestaccio e qualche insulto. Sono gli stessi che in precedenza sostavano sulla scaletta dall’altra parte della strada, della quale oggi non resta più nulla: al suo posto c’è un muro e sopra, verso l’Infopoint, un prato verde ben curato rende l’area quasi piacevole. Poco lontano un uomo espleta però i propri bisogni corporali, benché in stazione ci siano i bagni pubblici.

La situazione è ancora più seria vicino ai binari, a est della stazione: il viavai di persone è costante e, seduti davanti ad alcuni edifici dismessi, ci sono alcuni giovani che assumono droga sotto la luce del sole. Un macchinista, trolley e divisa delle Ferrovie, è costretto a fare la chicane tra loro per raggiungere la locomotiva posteggiata proprio su uno dei binari lì di fronte: ma non bada più di tanto ai giovani. «Sono sempre lì», si limita a commentare. Il piazzale antistante la stazione è comunque super presidiato: ieri pomeriggio erano presenti tre pattuglie dei carabinieri e tre volanti della questura.

«Ci sono stati momenti molto peggiori qui – sottolinea Luca Mangili, storico tabaccaio delle Autolinee –: oggi la situazione non è certo delle peggiori, anche se fa specie che i presidi delle forze dell’ordine siano statici sul piazzale, mentre le Autolinee vengono un po’ snobbate. I turisti in questi giorni sono cresciuti, complice la Capitale della cultura. Arrivano tanti spagnoli e tanti dal Nord Europa. Cerchiamo di dar loro un buon biglietto da visita».

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