BergamoScienza, l’edizione 2025 si chiude con oltre 400mila partecipanti

IL FESTIVAL. Numeri da record per la rassegna: protagoniste 79 scuole e 4.388 studenti.

Bergamo

Si è chiusa la XXIII edizione di BergamoScienza, con un grande successo di pubblico. Un appuntamento amato dai bergamaschi, che ha coinvolto dai più esperti ai più giovani nella scoperta dei grandi temi scientifici del nostro tempo.

I numeri di Bergamoscienza

Sono state 414.976 le persone che hanno preso parte al festival, di cui 89.638 dal vivo e 325.338 in collegamento streaming da tutta Italia. Oltre 200 gli eventi, tra conferenze, laboratori, spettacoli, concerti, mostre e proiezione, per un appuntamento che continua ad attirare un pubblico sempre più ampio, dando la possibilità a tutti di scoprire in modo chiaro e appassionante le attuali sfide della scienza e le nuove frontiere della ricerca. Dalla fisica alla biologia, dalle neuroscienze all’astrofisica, passando per innovazione, tecnologia sostenibilità e salute: quest’anno il palco del festival ha ospitato 62 relatori in 34 conferenze, tutte tradotte in Lis, e seguite in totale da 332.853 persone (7.515 in presenza e 325.338 in streaming).

«Dopo ventitré anni, vedere un pubblico così numeroso e partecipe è la testimonianza più autentica della forza di questa realtà»

«Cresciuta insieme al territorio»

«La XXIII edizione, la prima come Fondazione, segna un passaggio fondamentale nella storia di BergamoScienza. È un’iniziativa che in oltre vent’anni è cresciuta insieme al territorio: alle sue imprese, alle università, alle scuole e a una straordinaria comunità di persone che l’hanno sostenuta con passione. Dopo ventitré anni, vedere un pubblico così numeroso e partecipe è la testimonianza più autentica della forza di questa realtà», spiega Andrea Moltrasio, presidente di Fondazione BergamoScienza.

I tanti temi di BergamoScienza

Tantissimi i temi affrontati nelle diciassette giornate della manifestazione, tra cui alcuni veri e propri punti cardine del dibattito scientifico contemporaneo: dalle conseguenze dell’emergenza climatica, evidenziate dalle riflessioni del divulgatore David Quammen, e dai dati esposti dagli scienziati Carlo Buontempo e Paolo Cipollini, agli sviluppi più recenti del quantum computing, illustrati dalla fisica Anna Grassellino. E ancora, si è discusso delle sfide e delle opportunità legate alla fusione nucleare con Rachael McDermott, direttrice del Max Planck Institute for Plasma Physics, e del rapporto tra intelligenza artificiale e società, con Francesco Salvi e Debora Nozza, giovani e brillanti ricercatori. Non sono mancati gli approfondimenti dedicati alle esplorazioni spaziali, con Lorenzo Bruzzone, esperto di telerilevamento satellitare, e Tiziana Cardone dell’Esa - che hanno discusso delle probabilità di un possibile futuro sulla luna - e quelli sulle origini dell’universo e sulla natura del vuoto, del fisico Guido Tonelli. Ampio spazio è stato dedicato, infine, alle più recenti scoperte in ambito cognitivo, con studiosi di fama internazionale come Joseph Ledoux, Julianne Holt-Lunstad e Giorgio Vallortigara, e in campo medico, con le ricerche di Nicola Segata, tra i massimi esperti di microbiota, che amplieranno gli orizzonti della medicina personalizzata. Non solo conferenze e laboratori: in scena 21 appuntamenti tra spettacoli, concerti e proiezioni.

La partecipazione dei giovani

Anche questa edizione ha registrato un’enorme partecipazione di giovani e giovanissimi: 79 scuole protagoniste, con il coinvolgimento di 4.388 studenti e 715 docenti. Ben 95 i laboratori proposti dagli istituti, che hanno registrato 43.335 partecipanti. Con il solito grande successo de La scuola in piazza, la fiera scientifica on the road a cui hanno partecipato 46 istituti scolastici di ogni ordine e grado, e di alcune realtà private tra cui Fondazione Dalmine Ets, l’Università degli studi di Bergamo, l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, l’Università degli Studi di Genova, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Uniacque, e oltre 32.880 visitatori.

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