Bollette dell’acqua, rincari in arrivo
Per gli abitanti dell’Isola e della pianura

Per i 12 Comuni gestiti da Cogeide +12%. Per i 28 Comuni dell’Isola l’aumento sarà del 30%. Hidrogest non aveva mai potuto adeguare la tariffa.

Aumentano nella pianura e nell’Isola le bollette dell’acqua. Ciò significherà un maggior esborso per le famiglie ma, allo stesso tempo, maggiori investimenti finalizzati a modernizzare sul territorio le strutture del sistema idrico integrato (che comprende distribuzione dell’acqua potabile, fognatura e depurazione delle acque civili e industriali).

Domani nella sede della Provincia, nella sala Olmi, si terrà la conferenza dei sindaci dell’Ato (ambito territoriale ottimale) di Bergamo, che sarà chiamata ad approvare due importanti adeguamenti tariffari. I 28 Comuni dell’Isola passati il 16 novembre dalla gestione Hidrogest a Uniacque, la società pubblica incaricata di gestire il servizio idrico integrato nella Bergamasca, vedranno la loro tariffa aumentare di circa il 30%. I 15 Comuni della pianura gestiti da Cogeide, invece, del 12%. In entrambi i casi gli aumenti saranno retroattivi limitatamente al 2019. Non peseranno comunque subito interamente nella prossima bolletta: il debito pregresso verrà spalmato (il come sarà poi valutato da Uniacque e Cogeide).

Alla regolazione tariffaria nella pianura è stato possibile arrivare grazie all’accordo raggiunto fra l’Ato e Cogeide dopo un confronto inziato nel maggio 2017. L’aumento del 12% è stato proposto da Cogeide e riconosciuto dall’Ato. Per il risultato raggiunto il neopresidente di Cogeide Danilo Zendra rivolge un ringraziamento al presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli: «È quello che si è speso di più per raggiungere questo accordo – dice –. Non erano pochi gli elementi di difficoltà. Il nostro bilancio era in sofferenza e permetteva di sostenere solo interventi di manutenzione ordinaria. Ora, grazie all’aumento che ci è stato riconosciuto, potremo stilare un piano di investimenti per i prossimi tre anni del valore di alcuni milioni di euro».

L’aumento del 12% della propria tariffa (che per una famiglia media corrisponderà a 20 euro in più in bolletta all’anno) era un diritto acquisito da Cogeide, società non ancora entrata in Uniacque poiché sta operando in un regime di salvaguardia riconosciuto dalla normativa in materia. Il suo ingresso, però, è solo questione di tempo: «Il prossimo obbiettivo del nostro Consiglio di amministrazione – sostiene ancora Zendra – sarà discutere proprio le condizioni e le tempistiche del passaggio di Cogeide in Uniacque. L’intenzione è di trovare una data omogena per tutti i nostri Comuni membri».

L’accordo per l’aggregazione di Hidrogest a Uniacque è stato invece siglato dai rispettivi presidenti Massimo Monzani e Paolo Franco lo scorso mese. E poiché Uniacque applica la tariffa provinciale d’ambito (che, mediamente, è pari a 1,15 euro per metro cubo) tutti i Comuni che entrano al suo interno devono adeguarsi. Ecco spiegato il motivo dell’aumento della tariffa del 30%. Questo aumento è così alto anche perché Hidrogest, negli ultimi anni, non ha mai potuto aumentare la propria tariffa poiché agiva in un regime di non salvaguardia, essendo stata dichiarata non conforme alla gestione del servizio idrico integrato.

Gli aumenti potranno essere applicati solo dopo la formale approvazione della conferenza dei sindaci dell’Ato e della successiva approvazione del Consiglio provinciale (che si riunirà sempre venerdì). Il tutto, poi, verrà inviato per una verifica finale all’Arera (autorità di regolazione per energia reti e ambiente): «Come abbiamo sempre fatto -afferma Franco- ci adegueremo alle disposizioni dell’Ato e a quanto deciderà la conferenza dei sindaci».

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