Boom dei pagamenti digitali, nel 2023 cresciuti del 39,8%

I DATI. Sono sempre più utilizzati anche per le cifre basse. Scontrino medio di 36,3 euro. E aumentano le carte di debito: «Si controllano meglio le spese».

Meno contanti, più pagamenti digitali. Bancomat, carte di credito, pagamenti con nuove app: la «moneta elettronica» cresce anche a Bergamo, meno che altrove ma comunque con numeri importanti. Nel 2023 le transazioni senza contanti in provincia di Bergamo sono aumentate del 39,8% in Bergamasca, il 32° incremento più alto registrato in Italia (in testa c’è Bolzano con +58,8%, mentre l’andamento più lento è stato a Ragusa, (+22,9%).

Lo raccontano i dati dell’Osservatorio Città Cashless 2023, promosso da «SumUp» (tra le principali società di pagamenti mobili, e che si è basata su un ampio campione di commercianti che utilizzano i suoi servizi), che evidenzia un’Italia piuttosto divisa: la propensione al pagamento digitale è decisamente più forte al Nord che al Sud.

Valore medio: 36,3 euro

Quanto a Bergamo, nel 2023 il valore medio di uno scontrino «cashless» – cioè pagato senza contanti, ma con metodo elettronico o digitale – è stato di 36,3 euro: il valore dello scontrino è diminuito dell’8,6% rispetto al 2022, indizio che ci si sta abituando a pagare senza contanti anche le spese più basse. «Nell’ultimo anno si è rilevato un boom dei pagamenti elettronici – rileva Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo –. In particolare aumenta l’utilizzo delle carte di debito, per due motivi. In primo luogo perché la loro accettabilità è ormai diventata universale. In secondo luogo, c’è anche un’evidenza più sociale: le persone preferiscono pagare con addebito diretto, cioè con carta di debito, per non accumulare a fine mese una spesa troppo consistente e “unica” sulla carta di credito. Pagare con carta di debito, o con applicazioni come Satispay, permette di monitorare quotidianamente le spese, ed è un’esigenza molto sentita in questa congiuntura economica».

Bolzano in vetta

La maggior crescita del «cashless» lo scorso anno si è osservata in provincia di Bolzano (+58,8%), seguita da Modena (+57,5%), Venezia (+53,2%), Rieti (+52,3%), Rovigo (+52%), Piacenza (+50,9%), Vercelli (+48,7%), Gorizia (+48,6%), Terni (+48,4%) e Parma (+48,1%) a chiudere la top ten. La crescita di Bergamo si scorge comunque anche sul medio periodo: «Negli ultimi anni – ragiona Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo – le transazioni in moneta elettronica sono aumentate a un ritmo doppio rispetto a quello che si registrava prima della pandemia. Un segno del progresso e della modernizzazione del sistema dei pagamenti, ma anche del cambiamento delle abitudini dei consumatori al quale, in generale, il mondo del commercio e della somministrazione sta rispondendo molto bene. Uno degli elementi che ha favorito l’accelerazione della crescita dei pagamenti in moneta elettronica è certamente la maggiore diffusione dei Pos di nuova generazione per pagamenti contactless rapidi».

Un nodo però ancora c’è: «Rimane aperto il tema della riduzione degli oneri per accettare la moneta elettronica – rimarca ancora Caselli –, in particolare per i piccoli esercenti, e l’auspicio è che si possano trovare soluzioni per liberare l’esercente da tutti i costi, soprattutto per le transazioni di piccolo taglio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA