Bossetti, il 20 novembre i legali vedranno i reperti in aula

TRIBUNALE. È stata fissata l’udienza davanti alla Corte d’assise in cui i difensori del muratore di Mapello, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, potranno effettuare una ricognizione dei reperti relativi al delitto.

È stata fissata per il 20 novembre l’udienza in cui i difensori di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, potranno visionare i reperti relativi al delitto. Davanti alla Corte d’assise, gli avvocati Paolo Camporini e Claudio Salvagni potranno effettuare una ricognizione, probabilmente anche sulle 54 provette contenenti tracce biologiche, spostate nel 2019 dal frigorifero dell’ospedale San Raffaele di Milano all’ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo. Questo perché a maggio la Cassazione aveva accolto il ricorso dei legali e aveva deciso che i reperti potessero essere visionati nei limiti già stabiliti in precedenti provvedimenti, stabilendo contestualmente le opportune cautele idonee a garantirne l’integrità. La ricognizione avverrà in aula sotto stretto controllo e sarà ripresa dalle telecamere del sistema di videoregistrazione di cui sono dotate le aule del tribunale di Bergamo. All’esito della ricognizione, come aveva indicato la Corte suprema, se la difesa avanzerà una nuova e specifica richiesta, la Corte d’assise di Bergamo dovrà valutare se esiste la concreta possibilità di effettuare nuovi accertamenti e valutare se questi accertamenti non sono manifestamente inutili.

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