Caro energia, il caos del mercato libero: «Dopo le offerte, ora arrivano le disdette»

Le tariffe Molti consumatori si rivolgono alle associazioni per denunciare variazioni unilaterali dei contratti. Perria: «Gli operatori non riescono a far fronte ai contratti bloccati e sottoscritti prima dell’escalation dei prezzi».

Tartassati dal caro bollette e costretti a districarsi in una giungla di offerte, perché il mercato libero di gas ed energia offre soluzioni spesso più convenienti rispetto al mercato tutelato, ma anche con vincoli più o meno celati che incidono sulle tasche degli utenti. Le associazioni dei consumatori sono state prese d’assalto in questi giorni da decine di persone che chiedono lumi sull’aumento esponenziale dei costi delle fatture di luce e gas e sulle disdette unilaterali di alcuni operatori. Un grido di aiuto per far quadrare i conti e alla ricerca di opportuni strumenti di tutela, tra cui il cambio di fornitore o la rateizzazione degli importi. E a rinfocolare le proteste dei consumatori, sono proprio le variazioni contrattuali unilaterali praticate da molte aziende del mercato libero, che hanno deciso di non dar seguito ai contratti con prezzo fisso della materia prima per 12 o 24 mesi, sottoscritti prima dell’escalation dei prezzi di energia e gas e ora integrati da modifiche onerose per gli utenti, che chiedono trasparenza e valutano appunto il cambio di fornitore.

I dati di Federconsumatori

Il caro bollette, con l’aumento esponenziale del costo delle materie prime, la guerra in Ucraina e fattori diversificati etichettati da molti come manovre speculative, si può tradurre in alcuni dati rielaborati da Federconsumatori Bergamo, e che interessano una platea potenziale di oltre 470mila famiglie bergamasche: nonostante nel secondo trimestre 2022 si sia registrata una riduzione del 10,2% del prezzo dell’energia e del 10% del prezzo del gas, la bilancia pende nettamente a sfavore delle famiglie, confrontando due periodi identici (il cosiddetto anno scorrevole 1 luglio 2021-30 giugno 2022 e il precedente 1 luglio 2020-30 giugno 2021). Si evince infatti che una famiglia tipo di 4 persone sosterrà una spesa di circa 948 euro per l’energia, cioè +83% rispetto all’anno precedente, per il gas invece una spesa di circa 1.652 euro, +71%.

«Speriamo che il Garante per la sorveglianza dei prezzi (Mister Prezzi, ndr), recentemente riproposto, grazie alle pressioni delle associazioni consumatori intervenga per calmierare i prezzi in caso di devianze speculative - rimarca Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Nello specifico, la spesa totale 2022 per la bolletta del gas potrebbe arrivare secondo le stime a circa 1.780 euro (+56% rispetto al 2021), mentre per l’energia elettrica il conto salirebbe a quasi 1.150 euro (+82% rispetto al 2021)».

«Speriamo che il Garante per la sorveglianza dei prezzi (Mister Prezzi, ndr), recentemente riproposto, grazie alle pressioni delle associazioni consumatori intervenga per calmierare i prezzi in caso di devianze speculative - rimarca Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Nello specifico, la spesa totale 2022 per la bolletta del gas potrebbe arrivare secondo le stime a circa 1.780 euro (+56% rispetto al 2021), mentre per l’energia elettrica il conto salirebbe a quasi 1.150 euro (+82% rispetto al 2021). Se consideriamo che in Italia il 50% circa dell’energia elettrica viene prodotta utilizzando il gas e che il prezzo del kilowattora (kWh) viene calcolato in base al costo di questa fonte primaria, è semplice rendersi conto di quanto sia difficile contenere le spinte inflazionistiche. E i famigerati oneri generali di sistema costituiscono il 21,8% della bolletta elettrica».

Assalto agli sportelli

In questo clima «ogni giorno ai nostri sportelli si presentano decine di persone che ci chiedono aiuto per verificare la correttezza dei prezzi applicati nelle fatture dai vari gestori – conferma Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo -. Bisogna tener presente che per chi è ancora in regime di mercato tutelato, le variazioni di prezzo della materia prima vengono stabilite trimestralmente dall’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). Per chi invece si trova già nel mercato libero e aveva sottoscritto un contratto con prezzo fisso della materia prima per 12 o 24 mesi, molto al di sotto della media attuale, è arrivata la spiacevole sorpresa di variazioni unilaterali delle condizioni contrattuali da parte del proprio fornitore, con conseguente aumento delle tariffe di luce e gas allineate ai prezzi attuali di mercato».

Una politica commerciale che sta lasciando sgomenti molti consumatori, con disdette unilaterali dei contratti a prezzo fisso delle aziende che non si erano garantite a monte con forme di copertura sul rischio prezzo.

Una politica commerciale che sta lasciando sgomenti molti consumatori, con disdette unilaterali dei contratti a prezzo fisso delle aziende che non si erano garantite a monte con forme di copertura sul rischio prezzo. «Purtroppo – sottolinea Perria - in regime di mercato libero le società possono effettuare queste variazioni unilaterali di contratto lasciando al consumatore l’unica possibilità, in caso di non accettazione, di cambiare e trovare un fornitore più conveniente».

Il «portaleofferte.it»

Arera ha da tempo messo a disposizione il sito «ilportaleofferte.it» che permette al consumatore di ricercare, in base al proprio profilo di consumo, il miglior fornitore di luce e gas. Il portale permette inoltre di visualizzare la comparazione tra la spesa annua che si sosterrebbe annualmente con l’offerta presentata dal fornitore di mercato libero e la spesa che si avrebbe invece in regime di mercato tutelato. Facciamo un esempio: per una famiglia tipo di 4 persone con un consumo annuo di gas (acqua calda e riscaldamento) di 1.400 metri cubi annui la spesa prevista in regime di tutela è di circa 2.300 euro, ma in regime di mercato libero alle stesse condizioni di consumo e con una tariffa a prezzo fisso, il portale delle offerte mostra dei risparmi annui che possono arrivare anche a centinaia di euro, a seconda dei vari fornitori. Identica simulazione si può fare per la fornitura di energia elettrica per una famiglia tipo: le combinazioni sono molteplici, ma per una famiglia di 4 persone che consumi intorno ai 2.500 kilowatt all’anno il risparmio oscilla qui tra i 200 e i 300 euro rispetto al regime di tutela. Tuttavia occorre sempre prestare attenzione ai dettagli delle proposte, perché spesso dietro a offerte allettanti si nascondono condizioni vincolanti come sconti mensili a patto che si resti clienti per un determinato numero di mesi o, ancora, l’acquisizione di servizi accessori come l’installazione di caldaie e condizionatori. È quindi fondamentale per il consumatore una valutazione ad ampio raggio, ricordando che la fine del mercato tutelato è prevista per il 10 gennaio 2024 e quindi si può valutare fino a quella data il passaggio al mercato libero.

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