
Cronaca / Bergamo Città
Sabato 23 Agosto 2025
Case Aler, rincari in bolletta: «Aumenti per 3mila famiglie bergamasche»
ALLOGGI. Gli assegnatari stanno ricevendo le richieste di conguaglio. L’Unione Inquilini: «Promesse disattese». Zambelli: «Valuteremo la questione».
La stangata per l’aumento della bolletta è dolorosa, ma la rabbia per la promessa disattesa, forse, lo è ancora di più. Gli inquilini bergamaschi delle case popolari gestite da Aler tra città e provincia hanno iniziato a ricevere in queste settimane le lettere in cui vengono informati dall’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale dei conguagli da pagare per le spese relative al 2022: conti salati, che vanno da 500 a 1.200 euro in più all’anno da versare, con rincari fino al 60-70% dovuti alla crisi energetica scoppiata con l’invasione russa dell’Ucraina.
«Fatto gravissimo»
Una situazione di pesante aggravio per le famiglie assegnatarie - spesso già in condizioni di povertà - e che, secondo l’Unione inquilini di Bergamo, riguarderebbe circa 3mila nuclei in tutta la Bergamasca. «Siamo di fronte ad un fatto gravissimo - attaccano Ezio Locatelli, attivista dell’Unione ed ex consigliere regionale, e Francesco Macario, presidente dell’Unione inquilini di Bergamo -. In questi giorni stanno arrivando centinaia di lettere che gettano nel panico le famiglie assegnatarie di case popolari in provincia di Bergamo in cui si comunica il rialzo dei costi del riscaldamento. Questo dopo che solennemente era stato assunto l’impegno da parte del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dall’allora presidente di Aler, Fabio Danesi, che non si sarebbe proceduto a dei rincari. Sono circa 6.000 le famiglie assegnatarie di case popolari tra Bergamo e provincia, noi pensiamo che almeno il 50% sia toccato dalla nota inviata».
Rincari non previsti
La promessa «non mantenuta» criticata dall’Unione risale al 9 gennaio 2023 con una lettera congiunta - firmata dal presidente Fontana e dall’ex presidente di Aler Lecco-Bergamo-Sondrio, Fabio Danesi - in cui veniva dichiarato che «Aler, consapevole delle difficoltà economiche di gran parte dell’inquilinato, grazie al supporto di Regione Lombardia, nel 2022 ha contenuto i costi del riscaldamento a carico delle famiglie assegnatarie», con l’impegno «anche per il 2023» a confermare lo sforzo per «contenere il più possibile gli aumenti dei costi». Eppure, a distanza di tre anni, agli inquilini sono arrivati i prospetti delle spese per il periodo gennaio-dicembre 2022 con i conguagli dovuti, che partiranno ad essere addebitati, con rate mensili, già dal mese corrente. Iniziata durante il mandato dell’ex presidente Danesi, la vicenda ora chiama in causa l’attuale presidente di Aler Lecco-Bergamo-Sondrio, Corrado Zambelli, che conferma l’invio delle lettere: «Le richieste di conguaglio in questi casi partono di default». Zambelli si riserva di prendere in mano la questione da lunedì 25 agosto, con la riapertura degli uffici dell’Azienda, anche perché, dice, «la lettera (inviata da Fontana e Danesi, ndr) è una peculiarità, ed è rimasta nel limbo». Insomma, agli annunci non sarebbe seguito un piano concreto di finanziamenti. «Sicuramente prenderemo in considerazione la questione», precisa.
Il 6 settembre un’assemblea
Ma l’Unione inquilini tira dritto. Nemmeno i 21 milioni di euro stanziati nel 2025 dalla Regione per il contributo di solidarietà alle famiglie fragili degli alloggi Aler lombardi sono sufficienti. «Sono stati aggiunti altri 10 milioni, ma di questi 9 sono andati ad Aler Milano e i restanti ad Aler Lodi e Pavia», aggiunge Giovanni Carenza della segreteria dell’Unione inquilini di Milano. Per questo annunciano altre azioni: «Il 6 settembre alle 10 ci ritroveremo al Circolino della Malpensata per un’assemblea aperta a tutti gli inquilini assegnatari di Bergamo - concludono Locatelli e Macario -. Nel frattempo chiediamo ad Aler che fornisca chiarimenti sulle lettere inviate. Ma se non dovessero esserci spiegazioni esaustive e correttivi, non escludiamo di procedere per accertare eventuali responsabilità legali».
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