Cento volontari all’hub tamponi in piazzale Alpini: «Grande vicinanza alla comunità»

Le associazioni hanno risposto all’appello del Comune: accoglienza, registrazione e assistenza i loro compiti.

Due anni fa, ormai, la prima chiamata: c’erano da consegnare pasti e medicine alle persone sole, trovare bombole d’ossigeno per i malati, assistere chi non poteva uscire di casa. Oggi, 22 mesi dopo, la rete dei volontari che si è costituita e rafforzata durante l’emergenza del 2020, torna ad essere protagonista in città proprio mentre è appena iniziato l’anno di Bergamo Capitale italiana del volontariato. Siamo ancora in emergenza, seppure i bisogni siano diversi, rispetto al marzo di due anni fa. Subito dopo Capodanno, per tante associazioni è arrivata la chiamata del Comune, che in meno di una settimana ha allestito nell’area delle feste di piazzale Alpini un nuovo hub per i tamponi. Un’opportunità in più per snellire le code che si erano formate in altri centri e nelle farmacie della provincia, e che oggi - dopo una settimana di attività - viaggia intorno ai 200 tamponi di media al giorno (ma con una potenzialità di oltre mille).

Ai volontari delle tante associazioni che hanno risposto alla richiesta del Comune è affidato il compito dell’accoglienza, della registrazione e dell’assistenza di coloro che arrivano per effettuare un tampone. Sono in tutto un centinaio quelli che si alternano, al ritmo di una ventina al giorno, sotto la regia della cooperativa Solco Città Aperta, per non lasciare sguarnito neppure un turno (l’orario di apertura del centro è dalle 9 alle 17). «Hanno risposto tantissime associazioni – spiega Marcella Messina, assessore ai Servizi sociali –, dai volontari di Bergamo per Bergamo che ci hanno aiutato fin dalle prime settimane della pandemia, all’Avis comunale, la Croce Bianca, la Croce Rossa, gli alpini e altre: tutti si sono resi disponibili per gestire questa nuova emergenza. Il loro è un grande gesto di vicinanza alla comunità, che va proprio nel segno della Capitale del volontariato».

Francesco Guerinoni è un alpino della Celadina, sotto la penna nera, c’è anche l’impegno nel gruppo Bergamo per Bergamo: «Noi ci siamo sempre, basta chiedere. La nostra presenza è utile e rassicurante». Luigi Contin, anche lui in forze a Bergamo per Bergamo, è tornato a disposizione dopo l’emergenza della primavera di due anni fa. «Allora portavo pasti e pacchi alle persone che non potevano uscire di casa – ricorda –. Oggi la situazione è diversa, tuttavia c’è ancora tanta gente che arriva qui ed esce positiva al Covid. Le feste di Natale sono appena finite e questa nuova ondata di contagi potrebbe essere causata anche da questo fattore. Servirà ancora qualche mese, ma sono convinto che usciremo da questa situazione anche prima dell’estate». Luca Marinello è un capo squadra dei City Angels, anche loro sono coinvolti nell’emergenza: «Amiamo essere vicini ai bisogni dei cittadini – dice –. Operiamo in squadre da due persone, ma tutti e 70 siamo impegnati, a turno, in questa avventura».

«Oggi il volontariato rappresenta un’energia civile vicina a tutte le sfide della comunità – dice Fausto Gritti, presidente del Consorzio Solco Città aperta –. Collaboriamo da sempre in rete con le associazioni. In questi momenti di difficoltà si sono uniti alle attività di volontariato anche tanti giovani, dimostrando come la nostra città sia ricca di impegno sociale e civile».

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