
Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 30 Aprile 2025
Compie 103 anni, a Bergamo festa per la signora dei confetti
IL COMPLEANNO. Gli auguri ad Emma Lazzarini anche della sindaca Elena Carnevali, in visita dalla storica titolare del negozio di via Broseta.

È stata una giornata davvero speciale per la signora Emma, oltre la festa per aver raggiunto l’invidiabile traguardo dei 103 anni. Da tempo regina incontrastata del suo bel negozio «Lazzarini Dolciumi» di via Broseta, tra confetti e leccornie di ogni genere, Emma Lazzarini ha ricevuto gli auguri della sua famiglia, delle sue ragazze del negozio, di una rappresentanza femminile, con Benedetta e Giusy, del magazzino di Azzano e della sindaca Elena Carnevali che le ha portato un mazzo di fiori. In questa visita c’è anche molto di personale.
«Per me è stata un’emozione ancora più grande, visto il legame di affetto che lega la signora Emma alla mia famiglia di Ciserano – confessa la sindaca –. Un compleanno festeggiato nell’intimità di casa e circondato dall’affetto di figli, nipoti e pronipoti, e che è anche l’omaggio a una donna sorridente, lucida, con quello sguardo vivace e profondo che racconta una vita piena, intensa e generosa. Poter condividere questo momento di festa, stima e gratitudine è stato un vero privilegio».
E così la visita della sindaca s’è protratta un pochino di più, dopo il taglio della torta, ripercorrendo nomi e vicende delle rispettive famiglie, circostanze che la signora Emma ricordava perfettamente.
La storia di Emma
Tifoso dell’Atalanta, Giuseppe un giorno decise di portarla allo stadio ma, narra la leggenda, a fine partita uscì con gli amici del bar Arlecchino, dimenticandosi la fidanzata. Se ne accorse ben presto però, e riuscì a riparare al danno per salvare le nozze
Emma Manzotti lavorava nel forno di famiglia in via Osio, ora via Moroni, e fu lì che Giuseppe Lazzarini la conobbe, innamorandosene per il fascino e l’abilità di commessa. Tifoso dell’Atalanta, Giuseppe un giorno decise di portarla allo stadio ma, narra la leggenda, a fine partita uscì con gli amici del bar Arlecchino, dimenticandosi la fidanzata. Se ne accorse ben presto però, e riuscì a riparare al danno per salvare le nozze. Che si celebrarono nel ’45, in piena guerra, nella chiesa di Sant’Anna, dove Giuseppe non mancò di esibire il suo buonumore. Si erano appena officiate le prime comunioni e la chiesa era un tripudio di fiori bianchi. «Guarda cosa ti ho fatto trovare – disse lo sposo ad Emma – per te questo ed altro». Ancora non sappiamo se la sposa, al momento, ci credette o fece finta. Una volta sposati si trasferirono, dopo una velocissima luna di miele al Pianone, nel negozio di via Broseta, dove nonno Marino, papà di Giuseppe, volle prima sottoporre la sposina all’esame di confezionamento dello zucchero e non solo. D’altronde Marino, burbero e dolce, da socio fondatore della Novi Ligure (per anni un’azienda di famiglia) si sentiva autorizzato a imporre il suo ruolo. Da allora Emma, che ha perso Giuseppe nel 1999, cinque giorni dal compleanno 90, è il punto di riferimento del negozio e controlla da casa, esattamente sopra, l’ottimo lavoro di Giusi, Monica e Mara.
Tratta ancora lei coi rappresentanti, che preferirebbero un interlocutore più morbido, e fa ogni sera il resoconto della giornata al figlio Marino, giustificandosi quando l’incasso non è stato all’altezza delle aspettative. Coi figli Marino e Marina (era appena morto il nonno e bisognava ricordarne il nome), la nuora Rita, nipoti e pronipoti, la signora Emma è stata avvolta da un mare di affetto, arrivato anche da tanta gente che le vuol bene. «Con le lacrime agli occhi – confessa il figlio Marino– posso dire che avere una mamma così è davvero una fortuna. Al mattino mi augura sempre buon lavoro e alla sera buon sonno e buon risveglio». Buon compleanno signora Emma, davvero di cuore.
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