Coronavirus, registro per studenti in Cina
I sei bergamaschi torneranno a breve

La comunicazione ai presidi bergamaschi e delle altre province è arrivata dall’Ufficio scolastico regionale: si chiede ai dirigenti scolastici una rilevazione degli studenti rientrati negli ultimi 15 giorni dalla Cina o eventualmente presenti nel Paese asiatico.

Un modulo on line da restituire debitamente compilato per avere un quadro esaustivo degli studenti transitati dalla Cina e di quelli che ancora sono lì. Sì, perché sono ancora sei gli studenti bergamaschi delle classi quarte superiori impegnati nel Progetto Intercultura in varie cinesi «che stanno bene e torneranno nei prossimi giorni».

Così danno conferma dagli uffici milanesi di Intercultura, l’associazione che promuove il dialogo interculturale e finanzia programmi scolastici internazionali per i ragazzi delle scuole superiori, ospiti di famiglie nel Paese che li accoglie. Per i ragazzi bergamaschi ancora in Cina, quando faranno ritorno a casa, varranno le indicazioni contenute nella circolare del ministero della Salute, che delinea misure specifiche per prevenire qualsiasi tipo di rischio di contagio da coronavirus e monitorare il quadro sanitario anche nelle scuole.

«Oltre alla circolare ministeriale che avevamo già recepito, l’Ufficio scolastico regionale ci ha trasmesso un modulo – sottolinea Claudio Berta, dirigente scolastico dell’IIS Caniana –. Abbiamo inserito sulla piattaforma on line i dati richiesti, tra cui la registrazione delle assenze e l’eventuale presenza di docenti o studenti in Cina negli ultimi 15 giorni. Nel nostro istituto abbiamo quattro studenti cinesi iscritti, ma non sono stati nel Paese asiatico e risultano rientrati a scuola regolarmente dopo le festività natalizie, il 7 gennaio». Tra gli studenti attualmente in Cina impegnati nel Progetto Intercultura c’è anche un ragazzo del liceo scientifico Mascheroni, ospite di una famiglia nell’area di Hong Kong. «A noi risulta stia bene», si è limitato a riferire Ugo Punzi, dirigente scolastico del Mascheroni. Una sorta di registrazione quindi che integra le disposizioni contenute nella circolare del ministero della Salute, per garantire la massima sicurezza e tranquillità agli studenti e alle loro famiglie. «La comunicazione dell’Ufficio scolastico è utile a questi fini – ribadisce Luciano Mastrorocco, preside del liceo Scienze umane e musicale Secco Suardo -. Abbiamo provveduto a trasmettere i dati, poi con la circolare e il protocollo da seguire non ci sono motivi di inutili allarmismi». Il dibattito scatenatosi nelle ultime ore sulla opportunità di estendere l’isolamento di 14 giorni a docenti e studenti tornati dalle aree contagiate della Cina (proposta avanzata dai governatori di Lombardia, Veneto, Friuli e dalla Provincia di Trento) non entusiasma il mondo scolastico. Dall’Ufficio scolastico territoriale, interpellato sul tema, nessun commento: «Parlano le circolari del ministero e le disposizioni in esse contenute».

Tra le varie misure previste per gli studenti di ritorno dalla Cina negli ultimi 14 giorni, l’invito a chiamare il numero 1500 in caso si sintomi influenzali e difficoltà respiratorie; sconsigliati invece i viaggi verso le aree infette della Cina per i ragazzi delle scuole secondarie e gli universitari, al fine di ridurre il rischio di infezioni respiratorie acute e contaminazioni con secrezioni delle vie aeree.

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