Covid, in un mese positivi raddoppiati e tanti casi rimangono sommersi

I DATI. Oltre 1.200 contagi a settimana, ma si fanno pochi test. Negli ospedali bergamaschi i ricoverati positivi sfiorano quota 100, cinque in Terapia intensiva. Il bilancio di due anni della variante Omicron: 280mila persone hanno preso il virus.

La bussola dei numeri, quella che da febbraio 2020 cerca di decifrare il Covid, indica ancora la direzione in cui si muove il contagio: di nuovo sopra i mille casi ufficiali a settimana in Bergamasca. Accade da tre settimane: tra il 30 novembre e il 6 dicembre, stando al nuovo bollettino diffuso dal ministero della Salute, la provincia di Bergamo ha infatti conteggiato 1.213 nuovi positivi al Sars-CoV-2, in linea ( -4,8%) con i 1.274 della settimana 23-29 novembre e ancora più dei 1.057 casi del 16-22 novembre. Oltre quanto censito dai tamponi ufficiali c’è naturalmente una «macchia» ben più larga di infezioni, quella cifra oscura non tracciata dai test. Lo scenario non è molto differente su scala regionale: da metà novembre la Lombardia è tornata oltre quota 10mila casi settimanali, con 11.334 infezioni tra il 16 e il 22 novembre, 14.062 tra il 23 e il 29 novembre e un riallineamento a 12.896 casi tra il 30 novembre e il 6 dicembre. In altri termini, rispetto a un mese fa i contagi ufficiali sono all’incirca raddoppiati: la settimana dal 2 all’8 novembre aveva infatti registrato 628 casi in Bergamasca, diventati ora appunto 1.213 (+93% in quattro settimane); su scala lombarda il sostanziale raddoppio era avvenuto invece nel giro di tre settimane, dai 7.034 casi del 2-8 novembre ai 14.062 del 23-29 novembre (+99,9%).

I due anni di Omicron

Se è vero che il Covid ha ormai da lungo tempo dimostrato di essere un virus capace di persistere lungo tutto l’anno, è però la stagione autunno-invernale quella più temuta. Il mese di dicembre consegna anche un altro snodo, simbolico e concreto allo stesso tempo: cadono i due anni dalla comparsa di Omicron, variante che ha contribuito a cambiare il corso di quella pandemia oggi mutata in endemia. Il primo caso ufficiale di Omicron in Lombardia venne comunicato il 13 dicembre del 2021, in Bergamasca il 17 dicembre 2021: i risultati di quei sequenziamenti consegnarono una novità presto destinata a diventare quotidianità dai numeri pantagruelici. Perché Omicron – dalla «versione» originaria alla lunga stirpe di mutazioni odierne – ha portato a una diffusione senza precedenti del virus, caratterizzato però ora da una aggressività più contenuta, peraltro attenuata dal vaccino. Dopo i primi sporadici casi, Omicron divenne dominante a ridosso del Natale 2021 determinando un’ondata che portò a qualcosa come 89mila contagi in un mese nella sola Bergamasca (25 dicembre 2021-25 gennaio 2022), con un record giornaliero di 4.858 casi ufficiali registrati l’8 gennaio 2022. In Lombardia addirittura ci furono tre giorni consecutivi – il 4, 5 e 6 gennaio 2022 – con oltre 50mila nuovi casi quotidiani; il record assoluto restano le 52.693 infezioni refertate il 6 gennaio 2022.

Quanto ha pesato, in fin dei conti, Omicron? Impossibile tracciare un perimetro veritiero del contagio, considerata l’elevatissima diffusione iniziale e lo scenario odierno in cui di tamponi ufficiali se ne fanno pochissimi (il Green pass è andato in «pensione» praticamente da maggio 2022). Limitandosi però ai numeri ufficiali, da quell’ondata iniziata appena prima del Natale 2021 e fino a oggi – cioè tutto il periodo segnato da Omicron – sono stati 280mila i contagi ufficiali registrati in Bergamasca e circa 3,3 milioni nell’intera la Lombardia: l’impatto reale, ovviamente, è decisamente più ampio.

Gli ospedali

Tornando al presente la lente si posa ancora sugli ospedali, perché a quasi quattro anni dall’inizio della pandemia ancora «resistono» dei ricoverati Covid. Il bollettino regionale aggiornato a mercoledì 6 dicembre indica un totale di 689 pazienti positivi ricoverati in tutta la Lombardia (39 in terapia intensiva e 650 nei reparti ordinari), un centinaio in più dei 585 positivi che si segnalavano mercoledì 29 novembre (26 in terapia intensiva e 559 nei reparti ordinari). I dati forniti dalle Asst bergamasche e riferiti alla situazione di giovedì 7 dicembre totalizzano invece 97 ricoverati positivi (in calo rispetto ai 105 della settimana precedente), di cui circa 50 con effettiva sintomatologia legata al Covid. Al «Papa Giovanni» risultavano 34 ricoverati nei reparti ordinari, di cui una decina con sintomatologia Covid, a cui si aggiungevano 5 pazienti positivi in Terapia intensiva, ma solo 2 di questi con sintomi respiratori. Negli ospedali dell’Asst Bergamo Est si contavano in totale 40 pazienti positivi: 10 «incidentalomi» – in cura per altre patologie – e 30 con sintomi respiratori legati al Covid e generalmente lievi. Risultavano poi 18 pazienti positivi in cura nelle strutture dell’Asst Bergamo Ovest, di cui 8 con sintomatologia legata al Covid e 10 ricoverati per altro motivo clinico. Quanto ai decessi, il report del ministero nell’ultima settimana ne ha registrati 120 ufficialmente attribuibili al Covid in tutta la Lombardia (contro i 95 della precedente), di cui 12 in Bergamasca (la scorsa settimana non era stato diffuso il dato).

Il confronto col passato

Il confronto con un anno fa – quando i tamponi si erano già ridotti – permette di «ponderare» i dati attuali. Se ora l’incidenza del contagio in Bergamasca è pari a 110 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, il 9 dicembre 2022 era a quota 216; su scala regionale, invece, un anno fa i ricoverati erano 1.469 (oggi sono la metà), mentre i decessi per Covid superavano in media i 200 alla settimana.

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