Covid, quarta dose in vista per 80mila anziani e persone con fragilità

Nella Bergamasca Per gli over 80 e over 60 con patologie. Marinoni e Pedrini: «Medici di base pronti a collaborare».

Si ricomincia, anche se in realtà non s’è mai finito. La campagna vaccinale, a oltre 15 mesi dall’inizio di tutto, è pronta a un nuovo snodo: la quarta dose per over 80, ospiti delle Rsa e 60-79enni «fragili». Ministero della Salute, Consiglio superiore di sanità, Aifa e Istituto superiore di sanità hanno ufficializzato la circolare con le nuove indicazioni nella giornata di venerdì, ora s’attende solo la declinazione su scala regionale. E, di riflesso, anche in chiave bergamasca: un ordine di grandezza però si può tracciare, e cioè che sarà un nuovo appuntamento vaccinale per almeno 80mila bergamaschi. La gran parte, in teoria, potrebbe già riceverla a strettissimo giro.

Chi la farà

I conti sono presto fatti. Gli ultraottantenni in Bergamasca sono 75mila, di cui 72mila hanno aderito alla campagna vaccinale «primaria» e circa 70mila anche alla terza dose. Nelle case di riposo bergamasche sono invece 6mila gli ospiti, praticamente tutti vaccinati anche con la terza dose. E alla quarta dose – formalmente la definizione è quella di «second booster», cioè «seconda dose di richiamo» – si potrà accedere a partire dal 120° giorno successivo alla terza dose.

Già lunedì la Direzione generale Welfare potrebbe inviare a tutti gli attori del sistema sanitario e sociosanitario una prima nota esplicativa

Più difficile calcolare il terzo spicchio della nuova platea, ossia i cittadini di età compresa tra i 60 e i 79 anni «con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti»: rientrano in questa tabella alcune specifiche malattie respiratorie (fibrosi, etc), cardiocircolatorie (scompenso cardiaco in classe avanzata, etc), neurologiche (Sla, sclerosi multipla, distrofia muscolare, miastenia gravis, etc), endocrine (diabete di tipo 1, diabete di tipo 2 in terapia con almeno 2 farmaci, etc), epatiche (cirrosi), cerebrovascolari (evento ischemico-emorragico cerebrale, etc), emoglobinopatie (talassemia major, anemia falciforme, altre anime gravi), sindrome di Down, grave obesità, disabili gravi ai sensi della Legge 104 art. 3 comma 3.

L’organizzazione

È probabile che già lunedì la Direzione generale Welfare invii a tutti gli attori del sistema sanitario e sociosanitario una prima nota esplicativa; alcuni pilastri di questa nuova campagna sono però ipotizzabili. Gli hub, seppur ridotti progressivamente, non sono stati dismessi completamente e potrebbero essere ripotenziati; da valutare il ruolo delle farmacie, che con la chiusura dei centri massivi hanno permesso di offrire un’alternativa più capillare. Per le case di riposo, i meccanismi sono già rodati: nelle precedenti «tornate» l’approvvigionamento dei vaccini era in raccordo con le Asst, mentre le iniezioni erano affidate al personale delle stesse Rsa.

-. Alcuni hub sono ancora in funzione, si tratterebbe di modulare le aperture o l’organizzazione. In generale, i modelli sono però rodati. Il contributo dei medici di base sarà ancora importante, non si tireranno indietro neanche stavolta: saranno preziosi soprattutto per le vaccinazioni domiciliari». Ma quale sarà l’adesione, ora che ci si avvicina alla quarta iniezione in meno di un anno e mezzo? «Gli over 80 sono i più rispettosi delle indicazioni, sono quelli che si fidano di più e che hanno risposto con le percentuali più alte – spiega Marinoni -. Sono anche i più fragili, ci possiamo attendere una buona risposta».

Un’idea – da rendere però ancora concreta – può essere quella di avviare le vaccinazioni anti-Covid anche negli studi dei medici di base, su modelli simili a quelli dell’antinfluenzale: «Se si potessero fare delle somministrazioni in ambulatorio, molti di noi sarebbero a disposizione – spiega Paola Pedrini, segretaria regionale della Fimmg, sindacato dei medici di base -: era già scritto nell’accordo regionale di gennaio 2021, anche se poi questo non è stato mai applicato. La nostra disponibilità c’è ancora, attendiamo di capire se la strada sarà percorribile. La collaborazione dei medici di base ci sarà, come sempre».

Tempi e dettagli

La quarta dose è in realtà partita già dal 1° marzo per gli immunocompromessi, con adesioni tuttavia solo tiepide: poche migliaia in tutta la Lombardia, finora. Già in settimana si dovrebbe partire con le quarte dosi nelle Rsa, a ruota si potrebbero aprire le prenotazioni per gli altri over 80 tramite la consueta piattaforma regionale. Si utilizzeranno i vaccini di Pfizer e Moderna.

Oltre 60mila bergamaschi nel giro di un mese potranno già accedere, va però tolto da questa platea chi si è contagiato dopo la terza dose

Calcolando che alla quarta dose si accede dopo 120 giorni (quattro mesi) dalla terza, è facile calcolare un primo volume di lavoro: da qui a inizio maggio saranno circa 55mila gli over 80 bergamaschi già arrivati a quella scadenza, a cui aggiungere appunto i 6mila ospiti delle Rsa e la platea non ancora definita dei 60-79enni «fragili». Totale: saranno oltre 60mila i bergamaschi che nel giro di un mesetto potranno già accedere. Va però tolto da questa platea chi si è contagiato dopo la terza dose: i «freschi» guariti non necessitano di questo ulteriore richiamo immunitario.

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