Da El Salvador a Bergamo a scuola di fisica sanitaria: «Ora potrò aiutare il mio Paese»

La storia.Per Valerie tirocinio al «Papa Giovanni» grazie a un programma della Agenzia dell’energia atomica dell’Onu. «Esperienza fondamentale».

Formare giovani leve nelle professioni della salute, esportando know-how e competenze, per aiutare a rendere i loro Paesi d’origine autonomi nella diagnosi e nella cura di molte patologie. Sono i principi ispiratori del programma a cui partecipa l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e che porta in città da diversi anni studenti e dottorandi provenienti da vari punti del pianeta, in particolare da Paesi in via di sviluppo, impegnati in master di specializzazione. Tra i «pilastri» dell’adesione del «Papa Giovanni» al programma c’è l’esperienza acquisita dal direttore della Fisica sanitaria, Luca Poli, 53 anni, originario di Martinengo, laureato in Fisica, dottorato di ricerca in Fisica, specializzazione in Fisica sanitaria, al «Papa Giovanni» dal 2000 e per 7 anni, dal 2013 al 2019, in distacco per un incarico alla Iaea, Agenzia internazionale dell’energia atomica dell’Onu, con sede a Vienna. L’Agenzia, nata nel 1957, di cui fanno parte 164 Paesi, ha tra le sue specifiche competenze anche quella dello studio e della ricerca nell’utilizzo delle radiazioni ionizzanti a scopo medico.

Medicina nucleare e imaging

E proprio il ruolo dell’ospedale di Bergamo, per esempio, nella formazione e nel trasferimento delle conoscenze in questo campo si sta rilevando cruciale: il «Papa Giovanni», infatti, è inserito in un gruppo di strutture ospedaliere europee per ospitare fisici medici per tirocini con borse di studio di Iaea. Proprio per il 2022 sta concludendo il suo master, con l’anno di tirocinio svolto tutto a Bergamo al «Papa Giovanni», la ventinovenne Valerie Argentina Dominguez Rivera, che arriva dal El Salvador e ha frequentato la Fisica sanitaria diretta da Luca Poli. «Il programma di Iaea prevede master sia nel campo della medicina nucleare e della radioterapia che dell’imaging, che è l’area di cui si è principalmente occupata Valerie – sottolinea Poli – . In particolare Valerie a Bergamo ha lavorato, con l’utilizzo di un fantoccio antropomorfo, sull’utilizzo dell’imaging nella neurologia medico-nucleare per la diagnosi del Parkinson». La tesi del master per Valerie (e con ogni probabilità il suo lavoro sfocerà in una pubblicazione) è fissata per il 13 dicembre all’Università di Trieste – dove ha svolto il primo anno di teoria in Fisica sanitaria per poi passare al tirocinio a Bergamo, che si conclude il 9 dicembre – e poi tornerà a El Salvador: in questo anno a Bergamo il programma le ha permesso anche di non doversi occupare dell’alloggio, è stata ospite della foresteria del «Papa Giovanni» a Boccaleone.

«Accolta con attenzione»

«Questa esperienza è stata fondamentale per la mia formazione. E sarà importantissima per l’ospedale a El Salvador in cui sono assunta e per cui lavoro, l’Hospital Nacional Rosales, e quindi anche per lo sviluppo del mio Paese – rimarca Valerie Argentina Dominguez Rivera –. La struttura sanitaria si trova nella capitale, San Salvador, ed è l’unico ospedale pubblico che ha un dipartimento di medicina nucleare in tutto il Paese. L’ospedale attualmente ha un progetto con Iaea, per l’installazione della prima Spect-Ct (è una tomografia ad emissione di fotone singolo, esame diagnostico-funzionale che usa i radiotraccianti; è impiegata per lo studio di malattie cardiovascolari e neurodegenerative e per la diagnosi di alcuni tumori, ndr). Quando il coordinatore del mio reparto mi ha segnalato l’occasione di questo master ne sono stata entusiasta: acquisire competenze in campo fisico sanitario è fondamentale per lo sviluppo della clinica e della diagnosi, e per utilizzare al meglio attrezzature diagnostiche anche sofisticate, in piena sicurezza per i pazienti. Dopo la parte teorica svolta all’Università di Trieste, mi sono spostata a Bergamo per il tirocinio. E qui sono stata accolta davvero con grande attenzione e professionalità. Ho ricevuto da tutti, medici, fisici, tecnici la più ampia collaborazione possibile. Ora tornerò a El Salvador con un bagaglio di conoscenze fondamentale».

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