Delitto di Entratico, assolti i due dipendenti per mancanza di prove

«Mancato raggiungimento della prova». Con questa motivazione i due indiani accusati rispettivamente di omicidio e favoreggiamento sono stati assolti nella giornata di lunedì 25 ottobre durante il processo per la morte di Cosimo Errico.

La prova non c’era in questo processo, lo aveva ammesso lo stesso pm Carmen Santoro: «Ma ci sono numerosi indizi, gravi, precisi e concordanti» aveva detto. Per questo motivo era stata chiesta la condanna sia per il presunto omicida che per l’amico che avrebbe tentato di coprirlo. Nello specifico erano stati chiesti 24 anni per Surinder Pal, indiano di 58 anni, residente a Casazza e detenuto nel carcere di via Gleno, imputato di omicidio volontario per la morte del suo datore di lavoro Cosimo Errico, 58 anni, docente dell’istituto Natta di Bergamo e titolare della cascina didattica di Entratico dove il 3 ottobre 2018 s’è consumato il delitto. Erano stati chiesti invece 4 anni per favoreggiamento al coinquilino e connazionale Mandip Singh, 39 anni, rimasto sempre a piede libero.

Secondo l’articolo 530, comma 2, i due imputati sono stati assolti con la formula dubitativa che richiama la vecchia insufficienza di prove. Resta senza colpevole quindi il delitto di Entratico, quell’omicida che tre anni fa ha colpito con 23 coltellate Errico, versando sul corpo benzina per dargli fuoco.
Uno degli indizi su cui più si è dibattuto è l’impronta insanguinata di una suola trovata accanto al corpo della vittima, una suola con la lettera «C» rimasta impressa sul pavimento.

I Carabinieri hanno scoperto che appartiene a una sneaker marca Carrera e modello «Jeans & co.», numero 42/43, e che solo tre paia del modello sono state vendute a Bergamo. Uno fu acquistato da Gisella Borgonzoni, moglie della vittima, ma, ha ricordato il pm, il prof era solito regalare indumenti e scarpe ai dipendenti. Le scarpe dell’assassino non sono mai state trovate.

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