Droga nascosta tra i cespugli e nelle buche: grazie a Loki e Tenai sequestrato un chilo di hashish

POLIZIA LOCALE. Nuove forme di spaccio: per il contrasto in azione le Unità cinofile. Il valore economico di questo sequestro è stato stimato tra i 4.000 e gli 8.000 euro sul mercato locale.

Il giro di vite sullo spaccio voluto dalla Polizia locale del Comune di Bergamo continua. E dimostra di adattarsi, grazie all’utilizzo di ben due unità cinofile, alle nuove modalità che gli spacciatori utilizzano nei quartieri. Grazie alle attività di controllo, gli agenti del Comune di Bergamo hanno sequestrato – solo tra il 26 e il 27 di novembre – quasi un chilo di hashish, scovandolo in nascondigli tra cespugli, alberi e buche nel terreno.

Diventano sempre più di routine le operazioni condotte in questa modalità, ovvero di pattugliamento di ampie porzioni di quartiere, con l’ausilio delle unità cinofile antidroga, Loki e Tenai, le prime nella storia del Comando di via Coghetti. E son sempre più normali proprio per rispondere alle più recenti strategie di spaccio riscontrate nella zona: gli spacciatori, ormai, portano con sé solo piccole quantità di sostanze stupefacenti, rendendo più complessa la loro individuazione durante i controlli.

E i controlli che vengono svolti dalla Polizia locale danno i loro frutti. Grazie alla precisione e all’efficacia delle unità cinofile, sono stati individuati e sequestrati 857 grammi di hashish in due soli giorni. Il valore economico di questo sequestro è stato stimato tra i 4.000 e gli 8.000 euro sul mercato locale.

«Non tutte le operazioni efficaci si concludono con un arresto – spiega il vicesindaco Sergio Gandi -: sequestri di questo genere determinano un contraccolpo significativo (soprattutto economico, ma anche logistico) alle attività di spaccio sui quartieri, obbligando gli spacciatori a riconsiderare le proprie strategie di spaccio. Il Comando di Polizia Locale cerca di adattarsi flessibilmente alle mutevoli modalità di spaccio nei nostri quartieri, ma è chiaro che la richiesta di queste sostanze rimane molto alta, non solo tra le giovani generazioni della nostra città».

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