Fai, cinque siti bergamaschi in corsa per i «Luoghi del cuore»

IL BANDO. In Lombardia presentate 21 progetti, con la nostra provincia fra le più attive. A gennaio la graduatoria degli ammessi ai finanziamenti.

Cinque luoghi bergamaschi hanno partecipato al bando «I Luoghi del cuore 2025» del Fai dopo aver superato la soglia dei 2.500 voti nel censimento nazionale chiuso lo scorso giugno: San Giorgio ad Almenno San Salvatore, Santa Maria della Pace ad Alzano Lombardo, la chiesetta di Santa Lucia a Covo, il Santuario della Madonna delle Grazie ad Ardesio e la motonave «La Capitanio» di Lovere sono i protagonisti di questa nuova stagione di cura e valorizzazione della memoria collettiva bergamasca.

La cura dei luoghi storici e artistici

Un risultato che conferma la sensibilità diffusa del territorio per la tutela del patrimonio locale, e che inserisce la provincia orobica in un quadro nazionale di partecipazione straordinaria. In tutta Italia, infatti, sono stati 221 i luoghi aventi diritto al bando – il numero più alto dalla nascita dell’iniziativa – e 115 i progetti presentati, provenienti da 17 regioni. Tra questi, 85 interventi di restauro, riqualificazione o risanamento e 30 proposte di valorizzazione culturale, a testimoniare una visione sempre più articolata del concetto di «cura dei luoghi». Il bando 2025, chiuso lo scorso 30 settembre, ha raccolto in tre mesi e mezzo un fermento di iniziative. «Quest’anno abbiamo registrato una partecipazione di qualità altissima – racconta Claudio Cecchinelli, delegato I Luoghi del cuore Fai di Bergamo –. La rete territoriale ha funzionato, c’è stato ascolto reciproco e una consapevolezza nuova: ogni voto raccolto non è stato solo un gesto d’affetto, ma una promessa di futuro per i nostri luoghi».

La commissione tecnica del Fai in azione

La provincia di Bergamo, con i suoi cinque progetti in gara, si conferma tra le più attive in Lombardia, regione che ha presentato complessivamente 21 proposte. Un dato che non sorprende: il territorio bergamasco, più volte protagonista delle classifiche del censimento Fai, esprime da anni una fitta trama di comitati e gruppi civici che operano dal basso per la tutela di chiese, borghi, sentieri e architetture di comunità. Il percorso di selezione ora entra nella fase più delicata. La commissione tecnica del Fai, composta da rappresentanti degli uffici Luoghi del cuore, Restauri, Valorizzazione e Ambiente, è al lavoro per valutare ogni proposta sulla base di otto parametri: dall’impatto culturale alla sostenibilità economica, dal coinvolgimento della comunità alla qualità progettuale. Dopo la validazione della short list da parte della Direzione culturale, l’esito sarà condiviso con Intesa Sanpaolo, partner storico dell’iniziativa.

L’attesa ora è per metà gennaio 2026, quando saranno annunciati i progetti ammessi a contributo e pubblicata sul sito www.iluoghidelcuore.it la graduatoria ufficiale, suddivisa tra ammessi a finanziamento, ammessi ma non finanziati per esaurimento fondi e non ammessi per carenze documentali. Intanto, nelle parole dei referenti locali si percepisce una soddisfazione profonda, matura: «Essere parte di questa rete significa molto più che concorrere a un bando – sottolineano Cecchinelli –. Significa custodire il senso di appartenenza a un territorio che non vuole dimenticare i suoi luoghi, ma continuare a raccontarli, proteggerli, farli vivere».

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