Francesco, il neonato «combattente»: prematuro e operato due volte al cuore

Asst Papa Giovanni Aveva una grave malformazione: prima un «bendaggio», poi l’intervento in extracorporea: otto mesi di degenza, compie un anno. «Questo ospedale ha competenze di un centro pediatrico di eccellenza».

«Buon compleanno!»: giovedì 28 aprile Francesco Sacchetti festeggia i suoi primi 12 mesi di vita, ma da quando è venuto al mondo, il 28 aprile 2021, ne ha passati quasi 8 in ospedale, al «Papa Giovanni» di Bergamo. Nato prematuro di 28 settimane, presentava una gravissima malformazione cardiaca e pesava appena un chilo: dall’ospedale dove è stato partorito, i Civili di Brescia, il neonato è stato immediatamente trasferito a Bergamo. «Francesco è gemello, l’altro piccolo è Giacomo prima del parto si faticava a sentire il battito di Francesco e quindi è stato deciso un cesareo d’urgenza, per evitare rischi– racconta mamma Vera, dalla sua casa di San Benedetto Po, in provincia di Mantova – .La mia ginecologa durante la gravidanza, che è stata piuttosto complicata, mi aveva indirizzata a Brescia per appoggiarmi a un centro di alto livello, ed era il più vicino, per me. Lì è stato deciso il parto d’urgenza, subito dopo il cesareo mi hanno spiegato che Francesco andava trasferito a Bergamo, dove il mio piccolo sarebbe stato seguito dalle migliori competenze di cardiochirurgia e neonatologia. Mi sono affidata, e la fiducia è stata ben riposta, ma anche il mio piccolo è stato un vero combattente».

La diagnosi

E all’arrivo di Francesco, le équipe della Patologia neonatale, della Cardiochirurgia, della Terapia intensiva pediatrica non hanno perso tempo, ma il caso era di grande complessità. «Il piccolo di 28 settimane presentava una coartazione aortica, una malformazione molto grave (un restringimento anomalo nel tratto dell’aorta ndr), alla nascita era bradicardico e presentava un’attività respiratoria praticamente assente – rimarca Giovanna Mangili, direttore del Dipartimento materno-infantile e pediatrico e della Patologia neonatale dell’Asst Papa Giovanni – .È stato stabilizzato e immediatamente ci si è attivati per individuare la scelta chirurgica più adatta, vista la sua prematurità e la sua malformazione». Il caso del piccolo è stato quindi affrontato con approccio multidisciplinare. «Un intervento di correzione a cuore aperto su un bimbo prematuro e di pochissimi giorni era rischiosissimo – spiegano Nicola Uricchio, cardiochirurgo, e Youcef Sadou, pediatra e cardiologo della Patologia neonatale – si è scelto quindi di procedere subito, il 6 maggio, con un intervento palliativo di bendaggio dei dotti (per limitare l’eccessivo afflusso sanguigno nei polmoni ndr)». Una scelta di equilibrio tra le due condizioni avverse, la prematurità e la grave cardiopatia, per permettere al piccolo di crescere, aumentare di peso e affrontare quindi l’intervento. La correzione della malformazione è stata effettuata il 14 settembre, quando il piccolo pesava 4 chili, dopo lunghi mesi di Terapia intensiva pediatrica, guidata da Ezio Bonanomi. Mesi non facili perché il piccolo ha dovuto affrontare altre complicazioni: è stato sottoposto a due interventi all’addome, a maggio, a luglio (e un terzo a novembre, dopo la correzione della malformazione cardiaca) effettuati dall’équipe di Maurizio Cheli, che guida la Chirurgia pediatrica.

L’intervento

«L’intervento di correzione (che ha visto in campo Francesca Julia Papesso, Francesco Seddio, Nicola Uricchio, Federico Brunelli ndr) in circolazione extracorporea, con la macchina cuore/polmoni è stato risolutivo – continua Nicola Uricchio – .Il piccolo è stato poi anche sottoposto a un cateterismo per allargare uno dei dotti liberati dal bendaggio, e un altro è in programma per i prossimi mesi». I controlli, anche neurologici, sono stati positivi, e il 30 dicembre 2021 Francesco ha potuto lasciare l’ospedale.

La correzione della malformazione è stata effettuata il 14 settembre, quando il piccolo pesava 4 chili, dopo lunghi mesi di Terapia intensiva pediatrica, guidata da Ezio Bonanomi. Mesi non facili perché il piccolo ha dovuto affrontare altre complicazioni: è stato sottoposto a due interventi all’addome, a maggio, a luglio (e un terzo a novembre, dopo la correzione della malformazione cardiaca) effettuati dall’équipe di Maurizio Cheli, che guida la Chirurgia pediatrica

«Un percorso che è la dimostrazione dell’eccellenza presente in questa struttura – rimarca Maurizio Merlo, direttore della Cardiochirurgia – . In questo ospedale, generalista, ci sono le competenze di Neonatologia, di Chirurgia pediatrica, di cardiochirurgia, che sono prerogativa degli ospedali pediatrici di alta specializzazione, come il Bambin Gesù di Roma o il Gaslini di Genova. Il “Papa Giovanni” ha in realtà al suo interno un ospedale pediatrico che può fornire tutte le risposte ai bisogni più complessi: l’eccezionalità di questo caso ne è una conferma».

Da tutto l’ospedale sono stati lanciati gli auguri per il primo compleanno di Francesco: «È sempre una gioia vedere la guarigione di questi neonati che arrivano dai noi prematuri, e spesso con gravi patologie – sottolinea Giovanna Mangili – . Li accogliamo con trepidazione, a volte pesano poche centinaia di grammi: si pensi agli interventi a cui è stato sottoposto Francesco, parliamo di grandi capacità chirurgiche quando si deve intervenire su vasi millimetrici, su bimbi che a volte stanno su un palmo di una mano. E quando possiamo farli tornare a casa cresciuti, e finalmente guariti, l’emozione è sempre travolgente».

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