Cronaca / Bergamo Città
Domenica 04 Maggio 2025
Galgario, scambio di vestiti tra condivisione e sostenibilità
SOLIDARIETÀ. Moltissime persone hanno partecipato allo swap party: «Occasione per aprire il dormitorio alla città».
«Abiti qui?» è il titolo dello swap party (scambio di vestiti) che si è svolto sabato 3 maggio al dormitorio del Galgario, struttura che ogni sera accoglie un’ottantina di persone, circa cinquanta quelle che frequentano gli spazi del Punto sosta aperto nel pomeriggio. «Un posto che accoglie come una casa e la possibilità di avere vestiti sono due delle attenzioni che Caritas ha nei confronti di chi fa fatica – dice il direttore don Roberto Trussardi –. Queste iniziative che promuoviamo servono a far conoscere la realtà del Galgario, favorire l’incontro con chi lo frequenta, sapendo che ci sono anche problemi e difficoltà da parte di chi vive qui vicino, difficoltà che comprendo. Il Galgario non è solo il luogo dei poveri, ma oggi offre un’esperienza che può cambiare lo sguardo che abbiamo su chi vive ai margini, magari meno preoccupato o infastidito».
Lo swap party
Lo swap party di sabato 3 maggio ha coinvolto moltissime persone. La gente si aggira nel cortile della struttura, guarda e si misura i vestiti, alcuni giovani arrivano con le loro borse con abiti da scambiare. Un’occasione di incontro tra ospiti e visitatori. «Lo swap è uno scambio di vestiti, dove non c’è mai l’uso de denaro – specifica Miriam Cattaneo, una dei volontari di Oltre Spazio Aperto Solidale, di Almenno San Salvatore –. Obiettivo è sensibilizzare al riuso e all’idea che si possa comprare meno, evitando la fast fashion». «È un’occasione – aggiunge Giorgia Lozza, operatrice Caritas – per aprire alla città il dormitorio e per vedere in modo diverso gli abiti che mettiamo e che magari finiscono nei cassonetti gialli come rifiuto».
Nel corso del pomeriggio si è svolto anche un workshop di sashiko, promosso da Francesco Porto, Giovanni Locatelli e Davide Cortesi di Laboratorio 9: «Una tecnica di ricamo giapponese che si può utilizzare anche a casa per riparare i propri vestiti, evitando lo spreco».
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