Gas e luce, conto salato per le Asst orobiche: cinque milioni in più

Nel 2022 . Agenas ha diffuso i dati sui rincari negli ospedali: 1,6 milioni al «Papa Giovanni», 2,8 milioni alla Bergamo Est e poco più di 600mila euro alla Bergamo Ovest.

Se fosse la bolletta di un normale cittadino, bisognerebbe aprirla stando ben seduti. Oltre mezzo miliardo di euro, tra elettricità e gas: nel 2022 il totale dei costi energetici delle aziende sanitarie pubbliche lombarde è schizzato a 522 milioni di euro, con un incremento di 186 milioni (+55,30%) rispetto al 2021. A tirare le somme è l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, branca del ministero della Salute che ha redatto una specifica analisi sull’impatto della tempesta energetica su ospedali e servizi territoriali pubblici. La Lombardia in realtà contiene i danni: l’incremento delle spese energetiche è stato pari al 55,30%, rispetto al +79,02% di media nazionale; solo Campania (+53,61%), Molise (+48,92%), Calabria (+45,37%) e la Provincia autonoma di Trento (+42,90%) hanno avuto un incremento percentuale inferiore. Rispetto ad altri contesti, tutto sommato la Bergamasca pare aver attutito il colpo: la somma dei rincari delle tre Asst nel 2022 è pari a circa 5 milioni di euro, tra l’altro con extra-costi più contenuti rispetto a quanto si stimava nei mesi scorsi.

Asst «Papa Giovanni»

All’Asst «Papa Giovanni» il totale delle spese energetiche è passato da 15,3 a poco meno di 17 milioni), con un incremento effettivo di un milione e 654mila euro (+10,81%). «Il problema dell’aumento dei costi per la spesa energetica – commenta Monica Anna Fumagalli, direttore amministrativo dell’Asst – è stato affrontato per tempo con l’adesione, per le spese di elettricità, alla convenzione Consip con tariffa a prezzo fisso. Dal conteggio a consuntivo sul 2022 elaborato dal nostro Energy Manager (l’ingegner Gianluca Santini), siamo riusciti a risparmiare circa 12 milioni di euro (Iva inclusa, ndr), rispetto ai previgenti contratti a tariffe variabili. Questa scelta previdente ci ha permesso di avere un bilancio sul 2022 migliore rispetto ad altre aziende sanitarie.

Da un raffronto con la media nazionale e regionale, sulla base del report di Agenas, il «Papa Giovanni» risulta tra le aziende sanitarie che hanno avuto gli aumenti più contenuti. Rimane il problema dell’aumento di spesa sul fronte del gas e del riscaldamento. È un problema comune a tutte le aziende sanitarie, in un settore che si occupa di cura ed assistenza a persone malate e fragili e che, conseguentemente, non ha margini di manovra significativi sul contenimento dei costi del gas».

Asst Bergamo Est

Per l’Asst Bergamo Est, l’aumento della spesa energetica nel 2022 è pari a 2,8 milioni di euro. «Abbiamo iniziato da tempo a pianificare politiche energetiche che guardino al futuro e ad adeguare i modelli architettonici nell’edilizia volti al risparmio – commentano dall’Asst –. Rispetto a strutture mono-presidio in cui è possibile agire sulle economie di scala, in una realtà come la nostra, parcellizzata sul territorio, risulta estremamente complicato compiere investimenti con un ritorno immediato. Occorre tempo prima di poter registrare miglioramenti. A Seriate stiamo concludendo un intervento nell’edificio dedicato all’area medica che ci consentirà di ridurre al minimo le dispersioni di calore. A Trescore, nella sede del Presst e della Neuropsichiatria infantile, è attivo un impianto fotovoltaico. A Piario la struttura destinata al centro per i disturbi alimentari sarà riqualificata come “near zero emission building”. Anche a Lovere, insieme al Gse (il Gestore dei servizi energetici, ndr), siamo impegnati in un altro intervento di efficientamento». Al lavoro c’è un «Green team» che intreccia diverse discipline all’interno dell’ospedale: è il gruppo di lavoro aziendale che monitora l’andamento di diversi settori strategici per l’azienda con l’obiettivo del miglioramento continuo.

Asst Bergamo Ovest

Per l’Asst Bergamo Ovest, spiegano dall’azienda, «la quantificazione economica dei costi energetici nel bilancio pre-consuntivo 2022 è di 3.321.218 euro, superiore di 611.363 euro rispetto al dato del bilancio consuntivo 2021». L’aumento di costi è «imputabile meramente all’aumento del costo del gas (+ 121,92% di aumento in bilancio rispetto a un consumo aumentato di poco più del 10%). Per quanto concerne i costi per le «utenze luce e forza motrice», a fronte di un consumo aumentato nel 2022, si stima addirittura un decremento di costi, imputabile alle migliori condizioni del contratto in essere nel 2022. È in corso una valutazione per contenere, ove possibile (sono in essere contratti non rinegoziabili), i costi per il 2023, puntando soprattutto all’efficientamento energetico».

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