Gori: «Con questo Pgt Bergamo sarà più attrattiva e competitiva»

CITTÀ. Dopo il via libera in Consiglio comunale all’adozione il sindaco fa un primo bilancio. L’intervista su L’Eco di Bergamo in edicola mercoledì 18 ottobre.

Una città più attrattiva e competitiva. Ne è convinto il sindaco Giorgio Gori dopo il via libera del Consiglio comunale all’adozione del Pgt, il Piano di governo del territorio, passato con i soli voti della maggioranza. «Siamo partiti da un’analisi dei dati reali per provare a identificare alcune dinamiche, a cominciare da quella demografica», spiega: uno dei pilastri del Piano insieme all’attrattività e agli aspetti ambientali. «Credo che in questi anni, per il dinamismo e i passi in avanti fatti, Bergamo possa davvero avere l’ambizione di misurarsi con realtà europee e i loro standard. Che c’è di male nel guardare a chi ha fatto bene e provare a seguirne l’esempio?», spiega il sindaco.

«C’è un’idea di fondo molto diversa dal passato, quella che la crescita non debba più avvenire per dilatazione verso l’esterno a consumare altro suolo, ma nella rigenerazione del tessuto già urbanizzato. In realtà l’abbiamo già fatto in questi anni, l’elenco degli ex edifici o ex aree sulle quali si è intervenuti è lunghissimo: da Sant’Agata all’Italcementi, dalla Mangimi Moretti all’Ote solo per fare alcuni esempi» aggiunge. E spiega: «La linea di questo Pgt è dare un nuovo ruolo a edifici o luoghi che già l’avevano in passato. Gli ambiti di trasformazione passano da 51 a 3: Porta Sud, ex Reggiani ed ex Gres. Gli altri si chiamano “aree ad elevato grado di trasformabilità” ma sono tutte nel tessuto della città: abbiamo cancellato tutti gli ambiti di trasformazione su area libera, e fanno 800mila metri quadri restituiti».

Tra le sfide quelle di un incremento, con strumenti anche nuovi, dell’offerta di edilizia popolare e convenzionata. L’obiettivo è fare di Bergamo «un posto dove vale davvero la pena venire a vivere, se poi nel frattempo Rfi ci velocizza i collegamenti con Milano… Qui si vive già bene adesso, c’è un un mix di qualità della vita, servizi alla persona, sanità e ambiente non comune».

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