Green pass, ecco le correzioni in corsa. In vigore dal 1° luglio ma ancora in rodaggio

In vigore dal 1° luglio, necessità ancora di rodaggio tra dubbi e inghippi. Servono una o due dosi? Diversi Paesi europei hanno puntualizzato o cambiato alcune norme. E il ministero precisa come rientrare in Italia.

È entrato ufficialmente il vigore dal 1° luglio, ma necessità ancora di rodaggio.

Il Green pass, la certificazione europea che dovrebbe facilitare gli spostamenti e garantire la sicurezza tra i Paesi dell’Unione Europea, vive i suoi primi giorni di funzionalità con qualche inghippo al momento dell’imbarco e con qualche puntualizzazione da cogliere tra le pieghe dei documenti o nelle novità recentissime. Con l’avvicinarsi dell’introduzione, infatti, negli ultimi giorni di giugno diversi Paesi hanno puntualizzato o cambiato alcune norme, in particolare attorno alla definizione di «ciclo vaccinale completo»: è su questo nodo che si è intervenuti, ed è su questo che i viaggiatori devono prestare maggiore attenzione. Anche il ministero della Salute italiano, con una circolare diramata il 28 giugno, ha specificato alcuni passaggi fino a quel momento non chiariti.

Come ottenerlo e a cosa serve

Le modalità per ottenerlo in Italia, come noto, sono tre: la vaccinazione (validità del pass: 270 giorni dal completamento del ciclo vaccinale), la guarigione dal Covid (vale 180 giorni a partire dal primo tampone molecolare positivo), oppure l’aver effettuato nelle ultime 48 ore un tampone molecolare o antigenico (rapido) con esito negativo. Il governo ha messo a disposizione un apposito sito, www.dgc.gov.it, che permette di scaricare il pass attraverso il codice ricevuto via sms oppure – per chi non ha ricevuto l’sms ma soddisfa i requisiti – tramite Spid o carta d’identità elettronica. Si può utilizzare poi l’app Immuni o l’app IO. Oppure, ancora, il fascicolo elettronico sanitario (con Spid o carta d’identità elettronica).

Il pass «a metà»

Uno dei cavilli principali è legato a chi ha finora ricevuto una sola dose di vaccino. In Italia a partire dal 14° giorno successivo alla prima inoculazione si può ottenere un primo Green pass in attesa del richiamo, ma è in realtà un pass «dimezzato» perché non tutti i Paesi lo riconoscono per l’ingresso sul proprio territorio e possono chiedere viceversa la vaccinazione completa.

Le principali mete Ue

L’Unione Europea ha approntato un apposito sito con tutte le regole Stato per Stato (https://reopen.europa.eu/it/), il ministero degli Esteri ne propone uno ulteriore (https://viaggiaresicuri.it/). Di seguito, la sintesi – a ieri – delle diverse possibilità per muoversi verso alcune delle mete più gettonate, anche alla luce dei più recenti cambiamenti; ogni requisito è alternativo agli altri.

Spagna: vaccinazione con entrambe le dosi (o dose unica di J&J) da 14 giorni; certificazione di guarigione dal Covid (tra 11 e 180 giorni dal primo risultato positivo); test molecolare o antigenico negativo effettuato nelle 48 ore precedenti all’arrivo. Esentati i minori di 12 anni.

Francia: vaccinazione da almeno 2 settimane con la seconda dose, oppure da almeno 4 settimane col monodose J&J, oppure 2 settimane dalla prima e unica dose per chi è già guarito dal Covid; test molecolare o antigenico negativo nelle 72 ore precedenti all’arrivo. Esentati i minori di 11 anni.

Grecia: vaccinazione completa da almeno 14 giorni; guarigione dal Covid (validità: 9 mesi a partire dal 20° giorno successivo al primo tampone positivo); test molecolare negativo nelle 72 ore precedenti all’arrivo o antigenico negativo entro 48 ore. Esentati i minori di 12 anni. I turisti devono compilare il modulo di Locator passeggeri (Plf) entro le 23,59 del giorno prima dell’arrivo in Grecia.

Germania: vaccinazione completa da almeno 14 giorni (per chi ha già fatto il Covid, prima e unica dose da almeno 14 giorni); guarigione dal Covid (da 28 giorni a 6 mesi); test molecolare negativo nelle 72 ore precedenti all’ingresso, oppure 48 ore con test antigenico. Esentati i minori di 6 anni.

Croazia: aver ricevuto 2 dosi di vaccino (o 14 giorni dopo il monodose J&J), oppure una dose di vaccino per chi è già guarito dal Covid, oppure prima dose di Pfizer/Moderna da 22-42 giorni o prima dose di AstraZeneca da 22-84 giorni; guarigione dal Covid entro 180 giorni; test molecolare negativo nelle 72 ore precedenti all’ingresso o 48 ore con test antigenico. Esentati i minori di 12 anni.

Regno Unito e fuori Schengen

Per entrare nel Regno Unito serve un tampone molecolare negativo nelle 72 ore precedenti, poi 10 giorni di quarantena all’ingresso in Uk con tampone al 2° e all’8° giorno; al rientro in Italia occorre presentare un test negativo eseguito nelle 48 ore precedenti e osservare sempre una quarantena di 5 giorni con un altro test a fine isolamento. Fino a fine luglio l’Italia ha vietato i viaggi per turismo verso tutti gli altri Paesi dell’area extra-Schengen, salvo alcune eccezioni: tra queste ci sono gli Usa, ma gli Usa non accettano ingressi per turismo; in sostanza, impossibile andare lì.

(Ri)entrare in Italia

Per (ri)entrare in Italia, è necessario soddisfare i requisiti del Green pass italiano. «Per tutti gli ingressi dall’estero», rammenta il ministero della Salute nella nuova circolare, «è obbligo di legge anche il completamento della Digital locator passenger form (si compila via internet e lo si trova digitandolo su Google, ndr) da parte del passeggero e la sua verifica da parte del vettore all’imbarco». Nota ulteriore: «Ai fini dell’ingresso nel territorio italiano è necessario un tampone antigenico o molecolare per i soggetti con età uguale o superiore a 6 anni non in possesso di una certificazione di vaccinazione o guarigione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA