
(Foto di colleoni)
Giovedì sera al Sociale. Lo spettacolo «Giorni muti, notti bianche» messo in scena dagli operatori dell’ospedale Papa Giovanni. Teatro gremito.
Erano giorni, tre anni fa come oggi, in cui il dono più prezioso era il respiro. Perché mancava, mancava a troppi. Nella serata di giovedì 16 marzo, con sentimenti opposti, quel respiro è di nuovo venuto meno: stavolta però per l’emozione del ricordo, per la magia del teatro . Medici e infermieri del «Papa Giovanni», staccato il turno e svestiti i camici e le tute, sono saliti sul palco del Teatro Sociale: «Giorni muti, notti bianche», lo spettacolo costruito con la regia di Silvia Briozzo, ha scandito i ricordi e le sensazioni, ha aperto i cuori e riaperto le ferite, ha impastato il dolore con l’ironia rileggendo attraverso una chiave inedita la tragedia del Covid vissuta nell’ospedale che tre anni fa diventò la più grande trincea occidentale a un virus sconosciuto e potentissimo.
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