Il Cre a Bergamo, la carica dei 2 mila animatori. Il vescovo: «Abbracciamo il mondo» - Foto e video della serata

In Seminario La proposta per il 2022, con l’obiettivo di cancellare lo choc pandemico. Il vescovo: «L’uomo coraggioso è chi vince la paura».

«Dobbiamo avere un cuore tenero perché possa battere. Il cuore ha bisogno, come la mano, di aprirsi e chiudersi, e un cuore tenero è capace di meravigliarsi, di commuoversi, di condividere con gli altri. Abbiamo bisogno di abbracciare il mondo, voi inizierete con l’abbracciare i bambini e i ragazzi che vi saranno affidati. Vi auguro che abbiate l’impressione di fare sempre qualcosa di grande». Le parole del vescovo Francesco Beschi hanno chiuso domenica sera 8 maggio in Seminario la manifestazione organizzata dall’Ufficio pastorale per l’età evolutiva della Diocesi (Upee) per presentare il tema attorno al quale quest’estate si svolgeranno i Cre negli oratori della provincia di Bergamo.

La presentazione dei Cre: parlano i ragazzi. Video di Yuri Colleoni

Oltre duemila animatori provenienti da 150 parrocchie si sono dati appuntamento in Città Alta per conoscere l’argomento che farà da sfondo ai giochi, alle attività e ai laboratori di quest’anno. «Batticuore–Gioia piena alla tua presenza», un viaggio attraverso le emozioni, un tema che si ispira anche al «Mago di Oz»: eccola la proposta condivisa anche dalle altre diocesi della Lombardia per le decine di migliaia di ragazzi che affolleranno i centri ricreativi estivi nel mese di luglio.

Il vescovo Beschi: «Dobbiamo avere un cuore tenero perché possa battere. Il cuore ha bisogno, come la mano, di aprirsi e chiudersi, e un cuore tenero è capace di meravigliarsi, di commuoversi, di condividere con gli altri. Abbiamo bisogno di abbracciare il mondo, voi inizierete con l’abbracciare i bambini e i ragazzi che vi saranno affidati. Vi auguro che abbiate l’impressione di fare sempre qualcosa di grande»

«Il 2022 ci offre una grande possibilità di ritorno alla normalità – ha detto don Emanuele Poletti, direttore dell’Ufficio pastorale per l’età evolutiva della Diocesi –. La partecipazione così alta di questa sera è un segnale forte: ci fa molto piacere, ma soprattutto ci fa ben sperare e ci responsabilizza rispetto al lavoro che ci aspetta. Pensavamo che la pandemia avesse azzerato alcune cose, tra cui il coinvolgimento dei ragazzi. Da più parti sentivamo parlare di affaticamento, di insofferenza e di una tendenza all’isolamento. È vero, però, che c’è anche una cospicua fetta di loro che sta bene ed è desiderosa di tornare alla normalità, di avere di nuovo la possibilità di incontrarsi, di socializzare e di rendersi utili alla comunità».

Il tema del Cre 2022

Il tema dei Cre di quest’anno è uno stimolo per riflettere sulle proprie emozioni e per provare a raccontarsi dopo gli anni della pandemia. Ieri nella chiesa ipogea del Seminario (l’idea del piazzale all’aperto è stata abbandonata causa maltempo), nel corso di una serata di festa che ha visto una partecipazione davvero molto sentita, l’argomento è stato introdotto dal racconto di alcune testimonianze dirette dei ragazzi attorno a quattro emozioni fondamentali, la meraviglia, la gioia, la rabbia e la paura, quest’ultima raccontata in prima persona proprio dal vescovo, che ha partecipato dunque attivamente all’iniziativa, prima del suo intervento di chiusura della manifestazione. La riflessione personale del vescovo ha riguardato la paura. Ricordando alcuni episodi della sua vita, monsignor Beschi ha confessato la sua paura del buio, del male, della tempesta degli scandali e della sofferenza. «Un tempo mi sembrava di non aver paura di niente – ha detto –. Ma più passano gli anni, più mi sembra di avere paura di tutto. Però ho imparato anche che l’uomo coraggioso non è l’uomo che non ha paura, ma l’uomo che vince la paura».

Come l’anno scorso, saranno circa 220 i Cre che le parrocchie organizzeranno in tutta la provincia di Bergamo; nel 2021 l’affluenza si era attestata intorno al 65-70% rispetto alle 70mila presenze del periodo pre Covid.

La serata di presentazione

Momenti di vita raccontati in prima persona che si sono alternati a brevi spazi coreografici di musica e di danza a cura del Laboratorio artistico di Montecatini Terme, al termine dei quali lo psicologo Ezio Aceti è intervenuto con una riflessione sul significato delle emozioni nella vita delle persone e su com’è possibile provare a gestirle. Emozionante (e, dato il tema della serata, non poteva essere altrimenti) il momento in cui in chiesa è comparsa una moltitudine di palloni colorati disposti a forma di grande cuore, che a un certo punto hanno iniziato a muoversi simulando un battito cardiaco.

Come l’anno scorso, saranno circa 220 i Cre che le parrocchie organizzeranno in tutta la provincia di Bergamo; nel 2021 l’affluenza si era attestata intorno al 65-70% rispetto alle 70mila presenze del periodo pre Covid. Quest’anno si potrebbe raggiungere e superare l’80%. «Qualcuno pensava che sarebbe stato più difficile coinvolgere gli adolescenti – ha detto ancora don Emanuele Poletti –, ma questi numeri così importanti ci incoraggiano. Il messaggio che ci stanno lanciando è quello di non lasciarli da soli e di tornare a coinvolgerli e a renderli protagonisti. Questo per noi, oltre che essere un motivo di speranza, è anche una presa in carico di responsabilità. Veniamo da un tempo in cui le emozioni erano forse un ospite scomodo nella vita di ciascuno di noi. Pensiamo che, anche alla luce di quello che è successo con la pandemia, sia necessario rimettere a tema questo argomento e provare ad offrire spunti di riflessione per cercare di ricomporre una grammatica dei sentimenti, che aiuterà i ragazzi ad orientarsi più facilmente nel mondo così affascinante e delicato delle emozioni».

Approfondisci l'argomento sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo del 9 maggio

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