Il Vescovo: «Nessuno può toglierci la gioia del Vangelo»

IL PELLEGRINAGGIO. Monsignor Beschi: «Evocare continuamente il dono della speranza non possa non accompagnarsi a una speranza di gioia.».

Roma

«Ecco a me sembra che evocare continuamente il dono della speranza non possa non accompagnarsi a una speranza di gioia. Una gioia che possa essere compiuta, che non sia più esposta alla precarietà, quella che noi crediamo sia la gioia del Paradiso. E certamente Maria, in una maniera molto particolare proprio per le caratteristiche della sua figura evangelica, è una testimone della gioia del Vangelo».

Nella mattinata di sabato 12 luglio, i 150 pellegrini partiti da Bergamo hanno proseguito il loro cammino giubilare, attraversando la Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano e quella della Basilica di Santa Maria Maggiore. Qui, insieme al Vescovo Francesco Beschi e ai sacerdoti della diocesi che li hanno accompagnati in questo viaggio, hanno sostato brevemente in preghiera di fronte alla tomba di Papa Francesco. La Santa messa è stata celebrata invece nella cappella della Salus popoli romani, dedicata alla Vergine Maria, un luogo molto caro a Bergoglio, che qui era solito venire a pregare.

Il pensiero a Papa Francesco

«Siamo qui in questo luogo così caro a Papa Francesco, davanti all’effigie di Maria Salute del popolo romano a cui lui sempre ha rivolto la propria preghiera - ha detto monsignor Beschi nell’omelia -. È il Papa della gioia del Vangelo. Così ha intitolato la sua prima lettera, il suo programma: “La gioia del Vangelo”. Questa gioia nessuno potrà togliercela, soltanto noi possiamo rinunciarci. Il peccato ci priva di quella sorgente inesauribile di gioia che è l’amicizia con Dio, il dono del suo Vangelo». Lo sguardo di Maria, ha aggiunto il Vescovo, «come quello di Gesù è capace di vedere coloro che i criteri di ogni società non prevedono».

Dopo pranzo la visita guidata alle catacombe di San Sebastiano e il passaggio della quarta Porta Santa nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura.

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