Il virus «West Nile» anche in Bergamasca: c’è il primo caso

Ultimo bollettino dell’Iss. L’infezione è stata identificata tramite lo screening tra i donatori di sangue, dunque non un caso sintomatico.

Anche in provincia di Bergamo si è registrato un primo caso del West Nile Virus. È quanto emerge dal nuovo report della sorveglianza epidemiologica dell’Istituto superiore di sanità dedicato alla malattia veicolata prevalentemente da zanzare e uccelli. L’ultimo bollettino, aggiornato al 31 agosto, parla di 386 casi in tutta Italia: e per la prima volta in quest’estate, appunto, nell’elenco compare anche un caso in provincia di Bergamo. Più precisamente, si legge nel bollettino, si tratta di un’infezione identificata tramite lo screening tra i donatori di sangue: dunque non un caso sintomatico – rilevato per esempio dopo l’accesso in pronto soccorso – ma diagnosticato attraverso i controlli che garantiscono la sicurezza delle «sacche».

I casi lombardi sono 40

Da giugno 2022, la sorveglianza dell’Iss ha permesso di registrare in Italia 61 casi tra donatori di sangue (in Lombardia, oltre al caso bergamasco, si segnalano 4 casi in provincia di Brescia, 3 a Cremona, uno a Lodi, 3 a Mantova, 3 a Milano, uno a Monza, uno a Pavia), 192 casi con sintomi neuro-invasivi (13 in Lombardia: 4 a Brescia, 3 a Cremona, uno a Lodi, 2 a Mantova, uno a Milano, 2 a Pavia), 167 casi con febbre (tra cui, in regione, 2 a Brescia, uno a Cremona, 4 a Lodi, 2 a Mantova) e 6 casi con altra sintomatologia (di cui uno a Brescia); sono dunque in totale 40, secondo l’Istituto superiore di sanità, i casi lombardi. Dei 22 decessi italiani, 3 sono avvenuti in Lombardia (nella zona orientale della regione, tra cui uno nel Bresciano e uno nel Mantovano).

La circolazione del virus è in aumento: in questa stagione estiva i casi in Italia sono stati appunto quasi 400, nello stesso periodo del 2021 ne erano stati osservati meno di 20 (di cui 2 in Lombardia) senza alcun decesso.

Ma come si manifesta il virus? «La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo – spiega l’Iss -. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni e variare molto a seconda dell’età: negli anziani e nelle persone debilitate la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150); alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale».

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