Imprenditore in crisi si dà allo spaccio
Arrestato con 240 grammi di cocaina

L’intervento dei carabinieri di Calcinate: interrogato dal gip resta in carcere. Corriere di una banda?

Arrestato domenica, interrogato dal gip ieri, destinato a restare in carcere da oggi. Eppure a suo dire i committenti gliel’avrebbero presentata facile. «Tu piazzi la cocaina al cliente, ci riporti il corrispettivo e ti tieni una percentuale». Solo che tra piazzare la droga, riportare il «corrispettivo» e incassare la parcella ci si è messo di mezzo il cliente, che al momento di pagare i 3 etti di cocaina a lui destinati si è dileguato lasciando C. M., 53 anni, imprenditore edile in piena crisi economico-finanziaria, col cerino in mano e le manette ai polsi.

I carabinieri di Calcinate l’hanno arrestato domenica con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, addosso quello che restava di una consegna fallita: 240 grammi in una busta di plastica, al netto dei 60 grammi circa effettivamente piazzati. L’arresto è stato convalidato ieri dal gip Marina Cavalleri dopo l’interrogatorio in carcere. L’avvocato Roberto Giannì aveva chiesto i domiciliari in casa di un parente, ma il giudice ha respinto la richiesta per la quantità di droga ritrovata e l’atteggiamento poco collaborativo del 53 enne (che ha precedenti datati per un giro di assegni falsi, guida in stato di ebbrezza e lesioni volontarie). Soprattutto per non aver chiarito quando, come, perché e da chi abbia ricevuto l’incarico di vendere la droga.

Sul perché, in realtà, l’imprenditore qualcosa ha raccontato: la necessità di sopravvivere a un anno di crisi nera per lui e la sua azienda edile, di fatto sull’orlo del fallimento. Alla canna del gas, avrebbe accettato la proposta di un imprecisato gruppo criminale aggressivo e pericoloso: fare il corriere per conto della banda, piazzare la cocaina in cambio di una percentuale. Operazione fallita.

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