In arrivo nuovi medici di base: coperte le carenze in 24 ambiti

Sanità. Sono 46 gli iscritti al corso di formazione in Medicina generale: per ora avranno un tetto di mille assistiti. Giupponi (Ats): «Adesione importante, siamo soddisfatti».

I numeri descrivono un risultato importante. Per il sistema sanitario, ma anche – e soprattutto – per i cittadini che necessitano di un medico di base. L’Ats di Bergamo ha incontrato venerdì 4 novembre i medici iscritti al corso di formazione specifica in Medicina generale che hanno dato disponibilità a coprire gli ambiti carenti, cioè a entrare in campo come medici di base (con un tetto di mille assistiti, anziché 1.500-1.800, perché appunto sono ancora dei «corsisti»). Un passaggio formale propedeutico all’effettiva entrata in servizio.

La somma è appunto importante, specie se paragonata ai tentativi precedenti: 46 medici hanno accettato l’incarico, altre 2 accettazioni sono ancora da confermare, mentre 8 candidati hanno rinunciato e 2 risultavano assenti. Ne consegue, spiega l’Ats, che «in molti ambiti le carenze sono state completamente coperte»: si tratta, nel dettaglio, delle aree di Dalmine, Curno, Azzano, Albano Sant’Alessandro, Bagnatica, Grumello, Nembro, Albino, Gorno, Zogno, Sant’Omobono, Ponte San Pietro, Ambivere, Bonate, Carvico, Caprino, Canonica, Ghisalba; a Bergamo sono stati scelti 5 posti su 6 (con coperture, in particolare, per due posti in Città Alta e uno a Celadina), a Treviglio 3 su 6. In totale le coperture si spalmano su 24 ambiti. Calendario alla mano, i giovani medici – espletate le formalità di accettazione dell’incarico – dovranno avviare l’attività dello studio medico entro 90 giorni.

«Siamo molto soddisfatti del numero di domande ricevute – commenta Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats di Bergamo –. La possibilità di estendere la presa in carico degli assistiti da parte dei medici frequentanti il corso di formazione ha aperto uno scenario interessante per la gestione della criticità organica che si rileva nell’assistenza primaria, e un’adesione così importante è certamente un segnale significativo per il nostro territorio. Ats Bergamo, assieme alle rappresentanze dei sindaci e agli attori della sanità bergamasca, lavora per garantire ai cittadini l’accesso ai servizi sanitari, che hanno come cardine l’attività di Medicina generale».

Per Michele Sofia, direttore sanitario dell’Ats, «gli strumenti messi sinora a disposizione per sopperire alla carenza di medici, seppur con la loro efficacia, nella caratteristica di temporaneità evidenziano quanto il supporto e il prossimo avviamento dell’attività dei medici presenti oggi siano necessari per la ripresa del rapporto fiduciario medico-paziente. I professionisti avranno la possibilità di utilizzare anche le Case di comunità sia per assistere i propri pazienti, sia per mettere a frutto una gestione multidisciplinare in loco, con il supporto di specialisti o attraverso la telemedicina».

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