Influenza, strategie per il picco: 7.000 letti in più negli ospedali lombardi

IL PIANO. Più posti al «Papa Giovanni» e a San Giovanni Bianco. Si mobilita l’Asst Bergamo Est. Bertolaso: appelli vaccinali poco ascoltati.

Più posti letto da dedicare ai casi gravi di influenza, per velocizzare il ricovero e limitare le lunghe attese in pronto soccorso. Il nuovo piano della Regione Lombardia è scattato ieri, al termine di una riunione che ha messo a confronto Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, con tutti i direttori generali degli ospedali lombardi: saranno predisposti fino a 7mila posti letto in tutta la regione, spiegano da Palazzo Lombardia. Intanto si parte da numeri più piccoli, con un’organizzazione flessibile a seconda delle esigenze: l’Asst «Papa Giovanni» ha ricavato 6 posti all’ospedale di Bergamo e 6 a San Giovanni Bianco, l’Asst Bergamo Est ha messo a disposizione 7 posti letto a Lovere (che possono diventare 14) e 3 a Calcinate. Non sono stati forniti dati dall’Asst Bergamo Ovest.

Verso il picco di influenza

Si va verso il picco dell’influenza e degli altri virus respiratori stagionali: «Nell’ultima settimana più di 150.000 lombardi sono stati colpiti da sindrome influenzale rilevata dai “medici sentinella” distribuiti sul territorio regionale – spiega l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso –. Purtroppo, in questo periodo di festività i numeri sono destinati a salire e ci aspettiamo il picco proprio nelle settimane fino al 6 gennaio. Per questo motivo e per arginare l’affollamento nei pronto soccorso a cui stiamo assistendo in questi giorni, abbiamo deciso di sospendere in via precauzionale i ricoveri dal domicilio alle strutture che effettuano terapie riabilitative».

Stop ai ricoveri programmati per la riabilitazione

Lo stop precauzionale ai ricoveri programmati nelle strutture che effettuano terapie riabilitative permetterà di ricavare un buon numero di posti letto per far funzionare al meglio i pronto soccorso in questa fase, garantendo ricoveri più celeri e dunque attese più contenute. «Si tratta di circa 7.000 posti letto che potranno essere dedicati a tutti quei pazienti ricoverati nei reparti di Medicina degli ospedali che non necessitano più di cure ospedaliere, ma che non possono ancora rientrare a casa, proprio perché hanno bisogno di riabilitazione – specifica Bertolaso –. Liberando i letti in ospedale potremo velocizzare il ricovero in reparto dei pazienti che arrivano in pronto soccorso e limitare le attese». Lo sforzo del sistema sanitario è massimo anche nei giorni di festa. «Voglio ringraziare il grande lavoro che tutti i medici di emergenza e urgenza, il personale infermieristico e tecnico stanno svolgendo in questo periodo», rimarca Bertolaso. E l’assessore regionale aggiunge anche una chiosa sulla scarsa copertura vaccinale: «Se i cittadini avessero risposto ai nostri continui appelli alla vaccinazione, avremmo limitato al massimo questa situazione. Se pensiamo che nel giro di due settimane i casi di influenza sono passati da 70.000 a 150.000 e che circa il 70% di questi si reca nei pronto soccorso in assenza di filtro sul territorio, capiamo bene che l’immunità sul territorio sia insufficiente e che i virus trovino terreno fertile».

I numeri dei vaccini

La spinta per il vaccino antinfluenzale si è sostanzialmente esaurita, anche se in Bergamasca il risultato finale non è troppo distante da quello di un anno fa.

Secondo i dati della Regione Lombardia aggiornati al 25 dicembre, sono finora 188.060 i bergamaschi che hanno ricevuto la vaccinazione antinfluenzale; al 31 dicembre 2022 – il metro di paragone con la precedente campagna– le vaccinazioni erano state invece 201.196, dunque al momento mancherebbe ancora il 6,5% della platea di un anno fa. Ora si viaggia attorno alle 4mila somministrazioni settimanali, mentre a cavallo tra novembre e dicembre si arrivava a 10-15mila e a metà novembre erano state superate le 26mila iniezioni settimanali.

Quanto alla vaccinazione anti Covid, sono finora 48.741 quelle somministrate in Bergamasca: da novembre in poi l’andamento è sempre stato costante attorno a circa 5mila vaccinazioni settimanali, con un lieve picco di 6.195 iniezioni nella settimana dal 12 al 18 dicembre (quando il rialzo dei contagi era più evidente). Rispetto alla campagna anti Covid dell’autunno-inverno 2022, in Lombardia le adesioni sono calate del 32,3%.

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