La lettura cura: parole, racconti, musica ed emozioni in carcere

L’iniziativa.Domenica alla Casa circondariale la presentazione del progetto che ha dato vita a un Circolo delle narratrici.

Le voci commosse di Jenny, Cristina, Daniela, Agnese e altre detenute e volontarie hanno raccontato il lavoro svolto con Candelaria Romero, attraverso il progetto, promosso dal Sistema Bibliotecario Urbano del Comune di Bergamo (con le bibliotecarie Giulia Porta, Cristina Rota, Laura Arata) e dall’associazione Il Cerchio di Gesso, sostenuto dalla Fondazione Comunità Bergamasca, all’interno delle iniziative di Bergamo Capitale del Volontariato 2022.

È stato così possibile un corso di formazione sulla narrazione e la lettura ad alta voce di circa una decina di ore, dedicato ai volontari attivi nel carcere e alle detenute - venti donne - con la proposta di letture di autori in varie lingue e con testimonianze delle stesse protagoniste del corso. «Case abbandonate, vuote, piene di amici, distrutte dalla guerra o dal terremoto, ricostruite - ha introdotto Romero, accompagnata dalla chitarra di Patrizia Parolin - sono protagoniste delle letture, che sono nate dagli incontri fatti di ascolto, parole, silenzi, sguardi».

«La lettura cura - ha detto alla fine Nadia Savoldelli de Il Cerchio di Gesso - non solo le ferite, ma avvicina agli altri, alle storie, alle emozioni. Dà speranza. Permette di trovare anche in un luogo di reclusione, la libertà di incontrare gli altri, nel rispetto della propria storia». La biblioteca (una nel maschile e una nella sezione femminile, intitolata a Liliana Villa, fondatrice dell’associazione Homo che ha finanziato la sua ristrutturazione) è un luogo importante, che promuove cultura. «La cultura porta speranza in questo luogo che sta diventando sempre più parte di un quartiere non dimenticato, ma più umano» ha concluso Valentina Lanfranchi, garante per i diritti dei detenuti. L’augurio è ora che l’esperienza di questo nuovo Circolo delle narratrici continui.

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