L’addio ad Angelo Panza: «Continua a camminare nella luce e sorridici»

BERGAMO. Al Palamonti, venerdì 23 giugno, sono arrivati in tantissimi per dare l’ultimo saluto all’alpinista bergamasco morto a 67 anni sul Lyskamm.

Sono arrivati in tantissimi al Palamonti, venerdì 23 giugno, per l’ultimo saluto ad Angelo Panza, l’alpinista bergamasco morto lunedì a 67 anni sul Lyskamm, nel massiccio del Monte Rosa. Il dolore di comunità stretto in una «cordata» di emozioni e ricordi, di sentimento e passione. «La montagna è un modo di vivere la vita», ha sottolineato in apertura don Alessandro Sesana, sacerdote amico di Panza, che ha concelebrato la funzione insieme a don Stefano Ravasio, parroco di Sorisole, il comune di residenza dell’alpinista. In tanti hanno espresso vicinanza alla famiglia dell’alpinista, alla moglie Eletta Bacuzzi e ai figli Davide e Manuela.

«Siamo piccoli, dentro l’infinito»

Toccante la lettera di don Sesana rivolta ad Angelo Panza, letta durante l’omelia: «La nostra vita – ha detto il sacerdote in un passaggio – è sempre una visione parziale, la stessa che si ha dalla vetta di una montagna. Siamo piccoli, dentro l’infinito immenso. Tu, Angelo, avevi coscienza di questa finitudine, di questa fragilità, di questa parzialità. Nel silenzio delle montagne c’è anche il silenzio del Paradiso, la pienezza della vita. Sono convinto che nella montagna, nell’amicizia, nella famiglia hai sperimentato la pienezza della vita. Grazie, Angelo, continua a camminare nella luce del Paradiso, e ogni giorno guarda anche noi, e sorridici. Da lassù ci chiedi solo una cosa: siate tutti amici tra di voi». Dall’altare allestito nel Palamonti altri ricordi e preghiere.

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