L’appello per i trasporti scolastici:
«Fate lavorare anche le aziende private»

Le richieste della senatrice Gallone e del CoorCoGe. Terzi (Regione): ma dal governo niente fondi.

Mentre continuano a fioccare segnalazioni di disservizi da ogni angolo della provincia, arrivano anche alcune proposte su come poter risolvere le difficoltà del trasporto pubblico locale che, con l’inizio dell’anno scolastico, si sono acuite. «È chiaro che il solo Trasporto pubblico locale fa fatica da solo – dice Alessandra Gallone, senatrice di Forza Italia –. Ho raccolto l’appello che è stato fatto dalle aziende private di questo settore: abbiamo 600 autobus fermi, 700 persone dipendenti che rischiano di rimanere senza lavoro e tutte le aziende che sono allo stremo. Queste aziende hanno fatto un solo appello: fateci lavorare, prendete almeno in considerazione i nostri mezzi, che sono tutti Euro 6, anche solo per sistemare la flotta». Gallone aveva già affrontato il tema presentando un emendamento al decreto agosto chiedendo di destinare 500 milioni a livello nazionale a questo comparto, i cui mezzi sono praticamente fermi da mesi. Sul tema delle possibili convenzioni tra pubblico e privato riflette anche Marilisa Zappella, del CoorCoGe: «Abbiamo chiesto alla Regione perché non c’è la possibilità di coprire i buchi che ci sono sul trasporto pubblico con gli autobus delle aziende che fanno servizio privato: sarebbe un aiuto per loro e per un sistema che sta tirando la coperta da tutte le parti senza riuscire ad arrivare dappertutto».

La conferma che il coinvolgimento di questo settore potrebbe dare sostegno alla Tpl arriva anche dall’assessore ai Trasporti regionale, Claudia Terzi: «Siamo favorevoli al coinvolgimento delle aziende di bus turistici affinché possano garantire supporto al trasporto pubblico locale. Per farlo però occorre che il governo trasferisca le necessarie risorse aggiuntive alle Regioni. Questo non è stato ancora fatto nonostante le sollecitazioni. Spesso Regione Lombardia ha anticipato stanziamenti che l’Esecutivo tardava ad erogare, ma in questo caso non ci è possibile farlo. Le risorse promesse devono arrivare da Roma. Avevamo già posto questo tema al governo, ricordando che tante imprese di bus turistici sono in crisi per il calo degli introiti».n 

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