L’Arpa: «Avanti con le azioni anti smog». Il Comune: «Limitazioni da estendere»

L’ALLARME. La presidente Lo Palo: «Proseguire con il Piano regionale ». L’assessore Zenoni: «Anacronistiche le restrizioni solo per i Comuni più grandi, si ragioni in ottica di bacino».

Anche martedì 20 febbraio lo smog ha avvolto Bergamo e gran parte della pianura padana. Le limitazioni temporanee restano in vigore, in attesa che il cambio del meteo – l’arrivo delle piogge – possa attenuare la «cappa» a partire da domani. Ma cosa sta succedendo, sopra il cielo della Lombardia? «Le condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato questo periodo – commenta Lucia Lo Palo, presidente di Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente – hanno determinato il ristagno degli inquinanti. È purtroppo una situazione tipica di questo periodo, in linea in generale con quanto rilevato gli anni scorsi e per la verità migliore di quella che si rilevava 5, 10 o 20 anni fa. D’altra parte, è necessario proseguire nella strada già intrapresa per diminuire sempre di più situazioni come queste».

È importante il trend sul lungo periodo: la diminuzione delle emissioni, in un percorso di riduzione, si somma di anno in anno arrivando a superare la variabilità meteorologica

Il 2023 era stato l’anno migliore da quando si misura la qualità dell’aria: «È normale la fluttuazione tra anni vicini, visto che la situazione del meteo tra un anno e l’altro è diversa – rileva la presidente di Arpa -. È importante il trend sul lungo periodo: la diminuzione delle emissioni, in un percorso di riduzione, si somma di anno in anno arrivando a superare la variabilità meteorologica».

La cappa in pianura

«A causa della presenza delle Alpi e degli Appennini, la pianura padana è un hot-spot in Europa insieme alle aree del sud della Polonia, Slovacchia piuttosto che in altre aree dell’Est europeo – approfondisce Lucia Lo Palo -. La meteorologia, legata all’orografia della pianura padana, determina condizioni spesso favorevoli all’accumulo degli inquinanti emessi da traffico, riscaldamento in particolare a legna, industria, e in questo periodo dell’anno dall’agricoltura a causa dello spandimento dei liquami di origine zootecnica». Che fare, quindi? «Deve proseguire l’implementazione delle azioni, in particolare quelle strutturali, già intraprese nell’ambito del Piano regionale delle azioni contro l’inquinamento atmosferico di Regione Lombardia oltre che di quelle agli altri livelli istituzionali, ad esempio gli enti locali, che già hanno portato al miglioramento su base pluriennale».

Il nodo delle limitazioni

Giorgio Maione, assessore regionale all’Ambiente, ha chiesto che «nei prossimi giorni venga convocata la cabina di regia sulla qualità dell’aria nel bacino padano – cioè il tavolo che riunisce Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna – per calibrare le azioni condivise». Serve agire su scala ampia, insomma. E sempre ieri le istituzioni Ue hanno raggiunto l’accordo sulla nuova direttiva sulla qualità dell’aria. Tra le novità principali per contribuire a ridurre lo smog - responsabile di 300mila morti l’anno in Europa - nel pacchetto «Zero pollution» vi sono limiti più severi per gli inquinanti come il particolato sottile Pm2,5, con criteri di qualità dell’aria al 2030 più vicini alle linee guida dell’Oms.

L’assessore Zenoni: «Il protocollo sulle misure temporanee necessita di un tagliando. È anacronistico che le limitazioni sul traffico siano obbligatorie nei Comuni sopra i 30mila abitanti».

Sul fronte locale «se parliamo di misure strutturali per ridurre l’inquinamento, come le innovazioni tecnologiche, il trasporto pubblico, le caldaie – riflette Stefano Zenoni, assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo - è certo che si può fare sempre di più. Se si ragiona come amministrazione credo che una direzione positiva sia stata intrapresa: lungi dall’essere un percorso terminato, ma è un percorso nella direzione giusta. Rivendico le scelte prese, anche quelle impopolari rispetto alla mobilità sostenibile. I dati, al netto di periodi particolarmente sfortunati come nelle ultime settimane, indicano un miglioramento rispetto a 5-10 anni fa». Qualcosa di più si può però fare: «Il protocollo sulle misure temporanee necessita di un tagliando – è la metafora di Zenoni -. È anacronistico che le limitazioni sul traffico siano obbligatorie solo nei Comuni sopra i 30mila abitanti. Bisognerebbe elaborare un sistema a livello di bacino che possa coinvolgere in maniera più coordinata gli enti. Altro punto è il trasporto pubblico locale: la situazione è molto difficile, i fondi nazionali non sono adeguati».

Leggi anche

In arrivo la pioggia

Ieri, per il sesto giorno consecutivo, le centraline Arpa di Bergamo segnalavano lo sforamento dei livelli di PM10. Il meteo dovrebbe però portare buone notizie: oggi «sarà l’ultima giornata con tempo stabile e inquinamento – spiega Andrea Colombo, meteorologo di 3bmeteo.com -. Da giovedì si apre una fase opposta: arriveranno diverse perturbazioni con buona quantità di pioggia in pianura. È il meteo migliore per diminuire gli inquinanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA