Lascia «la roccia» di via IV Novembre: «Dopo 43 anni di lavoro farò il nonno»

LA STORIA. Il fruttivendolo Sergio Plebani, 70 anni, non ha mai saltato una mattina in negozio. «Con mia moglie abbiamo fatto tutto da soli, aperti anche nella pandemia». Ceduta l’attività.

Al mercato di Bergamo Sergio Plebani è conosciuto da tutti come la roccia. «Mi chiamano così perché in 43 anni non ho mai saltato una mattina di lavoro». È lo stakanovista dei fruttivendoli bergamaschi. «Mai preso un giorno di ferie, grazie a Dio sono sempre stato bene di salute», ha raccontato Plebani, che però dal 31 dicembre abbasserà definitivamente la serranda del suo negozio di frutta e verdura, aperto in via IV Novembre nel giugno del lontano 1980. «Ogni cosa ha il suo tempo. Guardando alla carta d’identità dovrei essere già in pensione. Ho continuato il mio amato lavoro, ma ora, all’alba dei 70 anni, è arrivato il momento di fermarsi e fare il nonno a tempo pieno».

Punto di riferimento

Da 43 anni il negozio è un punto di riferimento per i quartieri di Loreto, San Paolo e Santa Lucia. «È un lavoro faticoso, quello che mi mancherà di più sono i nostri clienti». Classe 1954, originario di Adrara San Martino, Plebani vive a Loreto da quando si è sposato con Daniela Vicini, classe 1958 di Villongo, e insieme alla moglie, oggi 65enne, gestisce il negozio di frutta e verdura. «Abbiamo sempre fatto tutto da soli, senza dipendenti – ha raccontato il fruttivendolo –. Ogni mattina, da 43 anni, mi sveglio alle 3 e per le 4 sono al mercato. Mia moglie arriva invece in negozio verso le 5, per pulire e ordinare. Poi sistemiamo le casse, in modo che per le 7, all’apertura, sia tutto pronto. Nella pausa pranzo porto la frutta e la verdura a domicilio ai nostri clienti che ci richiedono questo servizio. E la sera chiudiamo verso le 19,30, dopo un’intensa giornata di lavoro. Fare il fruttivendolo è la mia passione, lo faccio con grande amore. Non ho mai saltato un giorno e anche a Natale sono aperto per i miei clienti. Abbiamo lavorato senza sosta pure durante la pandemia, sempre aperti tra mascherine e distanziamento, in un periodo davvero buio per la nostra città, tanto che recentemente siamo stati premiati da Ascom Confcommercio con un attestato per l’impegno, il coraggio, la dedizione e il sacrificio dimostrati nell’emergenza sanitaria, come punto di riferimento e prossimità per la nostra clientela».

«I clienti sono la nostra famiglia»

E sono proprio gli avventori del negozio coloro che mancheranno di più ai due fruttivendoli. «I clienti sono la nostra famiglia, ci siamo affezionati a loro – ha ammesso Vicini –. Abbiamo cominciato a dire che chiuderemo il 31 dicembre e in molti si sono rattristati, preoccupati. Qualcuno ci ha pure chiesto come farà senza di noi. Questo vuol dire che i sacrifici e il duro lavoro sono stati apprezzati». «Conosciamo i gusti di tutti, le varie esigenze – ha aggiunto Plebani –. Di supermercati ce ne sono moltissimi, ma noi abbiamo sempre lavorato tanto perché proponiamo prodotti freschi e di qualità. La materia prima e l’attenzione al cliente sono i nostri segreti». Ma in via IV Novembre, nonostante l’addio dei coniugi Plebani, resterà comunque un negozio di frutta e verdura. «Abbiamo ceduto l’attività ad altri fruttivendoli, dopo una lunga e complicata ricerca. Questo perché il nostro è un lavoro faticoso e impegnativo, che toglie tanto tempo alla vita privata. Comportando molti sacrifici, non è accattivante agli occhi delle nuove generazioni, anche se regala immense soddisfazioni, soprattutto legate al rapporto che si instaura con i clienti». E tra gli avventori del negozio si segnalano anche numerosi calciatori dell’Atalanta. «Da Papu Gomez a Toloi, passando per Pasalic e Djimsiti, in tanti sono passati da noi con mogli e famiglie per comprare frutta e verdura di qualità», ha concluso Plebani con un pizzico di nostalgia.

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