Le regole per riaprire
Parola d’ordine: distanza

Il testo di Regioni e governo.Obbligo di tracciamento. In Lombardia obbligo di misurazione delle febbre nei ristoranti.

La mediazione è condensata in 18 pagine, copertina inclusa. All’interno di quel testo, le «Linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative» elaborate dalla Conferenza delle Regioni e «assunte» anche dal governo, c’è la rivoluzione della quotidianità. Ieri sera è arrivata anche la nota che annuncia l’ordinanza del presidente della Regione, che integra parzialmente le linee guida: «Da lunedì (domani per chi legge, ndr) - ha spiegato Fontana - compiremo un altro importante passo avanti verso la nuova normalità. Sono certo che i lombardi sapranno agire responsabilmente e nel rispetto delle regole».

Punti in comune

Gel igienizzanti, sanificazioni degli ambienti, igienizzazioni degli «accessori», percorsi per evitare «incroci» tra persone sono un must comune a tutte le categorie trattate nel documento. Solo in Lombardia e solo nei ristoranti, è obbligatorio misurare la temperatura corporea. Sempre la Lombardia conferma l’obbligo di mascherina su tutti il territorio.

Ristorazione

Quando non si è seduti al tavolo, occorre indossare la mascherina.

Almeno un metro di distanza, questa è la distanza chiave tra i clienti: deve essere assicurata per chi è seduto al tavolo, compresi gli spazi esterni, e anche per la consumazione al banco.

La distanza tra i tavoli può essere inferiore a un metro solo se vengono installate barriere fisiche adeguate.

C’è anche il tracciamento: la prenotazione deve essere incentivata, e i gestori dei locali devono mantenere per 14 giorni l’elenco dei soggetti che hanno prenotato.

Le spiagge

Tutti al mare, ma come? Almeno un metro di separazione, tranne che per chi non è soggetto all’obbligo; vale anche per le spiagge libere. Per ogni ombrellone, almeno dieci metri quadrati di superficie; tra le attrezzature (lettini, sedie, sdraio), almeno un metro e mezzo di distanza. È preferibile organizzare percorsi separati per entrata e uscita.

Capitolo divieti: no alla pratica di attività ludico-sportive di gruppo che possano dar luogo ad assembramenti; gli sport individuali come racchettoni, nuoto (il testo lo specifica...), surf o simili possono essere regolarmente praticati nel rispetto delle misure di distanziamento. Non è specificata l’indicazione sull’uso della mascherina, quindi per prendere il sole la si potrà togliere.... Anche qui, i nomi di chi prenota il posto in spiaggia vanno conservati per 14 giorni.

Strutture ricettive

Nelle aree comuni il distanziamento è almeno di un metro. Gli ospiti devono sempre indossare la mascherina. È consentito l’uso degli ascensori, sempre con la mascherina (la deroga è possibile per componenti dello stesso nucleo familiare o gruppo di viaggiatori).

Parrucchieri ed estetisti

Ingresso consentito solo su prenotazione (elenco da conservare per 14 giorni). Tra singole postazioni, distanza di almeno un metro: l’area di lavoro, laddove possibile, può essere delimitata da barriere. Operatore e cliente, quando sono a meno di un metro, devono indossare la mascherina: in particolare per i servizi ravvicinati dell’estetica, l’operatore deve indossare visiera protettiva e mascherina Ffp2 senza valvola.

Commercio al dettaglio

Evitare assembramenti e mantenere la distanza di almeno un metro tra i clienti. Nei negozi di abbigliamento dovranno essere forniti ai clienti guanti monouso per poter toccare la merce. Obbligo di mascherina per i clienti, così come per i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti.

Mercati

Per il commercio al dettaglio su aree pubbliche, gli accessi vanno regolamentati e scaglionati, creando possibilmente ingressi e uscite differenziati. Obbligatorio l’uso di guanti usa e getta e di mascherine sia da parte di operatori sia da parte dei clienti.

Uffici aperti al pubblico

Si dovrebbe favorire l’accesso degli utenti tramite prenotazione; sia tra i clienti sia tra le postazioni di lavoro deve esserci almeno un metro. Il front office degli uffici ad alto afflusso di pubblico può essere svolta solo in postazioni dedicate e dotate di barriere divisorie.

Piscine

I gestori sono tenuti a «redigere un programma delle attività il più possibile pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di aggregazioni». Va privilegiata la prenotazione, sempre col registro da conservare per 14 giorni. Attenzione agli indumenti e agli oggetti personali: anche all’interno degli armadietti devono essere riposti in una propria borsa; peraltro, si raccomanda (ma non si obbliga) di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti, favorendo invece la messa a disposizione di sacchetti (vale anche per le palestre). È obbligatorio l’utilizzo della cuffia: vietato sputare in acqua; per i bimbi molto piccoli, obbligo di pannolini contenitivi. Specifiche per i solarium e le aree verdi: non meno di sette metri quadrati di superficie per persona. Anche per l’ingresso in vasca la «cifra» è di sette metri quadrati di superficie per persona, e dunque gli ingressi in acqua saranno contingentati. Per i gestori vengono fissati specifici valori di cloro e pH dell’acqua.

Palestre

Va incentivata la prenotazione delle attività, sempre con elenco da tenere per 14 giorni. Ci sono distanze differenziate tra gli utenti: almeno un metro tra le persone che non svolgono attività fisica, almeno due metri durante l’attività fisica. Obbligo di cambiarsi le scarpe.

Musei

I visitatori devono sempre indossare le mascherine. I gestori devono redigere un programma degli accessi pianificato, con prenotazione, che preveda un numero massimo di visitatori. Le audioguide potranno essere utilizzate, ma solo se adeguatamente disinfettate.

Le date

Ieri sera in conferenza stampa il premier Giuseppe Conte ha comunicato, tra l’altro, che piscine e palestre potranno aprire dal 25 maggio, cinema e teatri dal 15 giugno.

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