Liberata Ikram Nazih, era in cella in Marocco per un post su Facebook

La ragazza italo marocchina che aveva studiato a Bergamo era in carcere accusata e condannata a tre anni di detenzione per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019.

«La notizia della librazione di Ikram Nazih arriva come un raggio di sole atteso e meraviglioso. Finalmente la giovane studentessa nata a Vimercate torna a rivedere la luce e a riabbracciare i propri cari dopo un’esperienza terribile e dolorosa. L’udienza di Appello ha potuto ridare il giusto peso alla vicenda, anche grazie all’encomiabile lavoro della diplomazia italiana, a partire dal ruolo svolto dall’ambasciatore in Marocco, Armando Barucco. Ora ci auguriamo che, nel rispetto della religione e dell’autonomia di ogni Stato, vicende come queste non debbano ripetersi mai più: i nostri giovani hanno diritto a un futuro di libertà». Così il deputato della Lega e capogruppo in Vigilanza Rai, Massimiliano Capitanio, primo firmatario dell’interrogazione parlamentare sul caso di Ikram Nazih.

Il 20 giugno Ikram era stata bloccata appena sbarcata dall’aereo in Marocco, dove era andata a passare le vacanze dai parenti, e portata a Marrakech. Il 28 giugno era stata condannata a tre anni e mezzo e una multa di poco meno di 5 mila euro per aver condiviso su Facebook, nel 2019, un post con una vignetta che avrebbe offeso l’Islam.

Ikram Nazih, una studentessa di 23 anni, nata a Vimercate da genitori marocchini, è una ex studentessa del liceo linguistico Falcone di Bergamo che dopo il diploma nel 2018 è andata a vivere in Francia ed è iscritta a giurisprudenza all’Università di Marsiglia. Per la sua scarcerazione si erano mobilitati in tanti, a tutti i livelli: il deputato della Lega Massimiliano Capitanio ha chiesto al governo italiano di intervenire, Roberto Saviano ne ha parlato sul suo profilo Facebook, la vicenda era finita su tutti i giornali ed è seguita da Amnesty International e dalla comunità islamica italiana.

«Una studentessa timida, molto riservata – la descrive la sua ex professoressa di Filosofia Guendalina Gualdi – con una grande sensibilità. Era molto attenta ai temi della giustizia, del diritto, ma mai in senso recriminatorio».

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