Lite in strada, preso a pugni: «Ora cerco testimoni»

VIA AUTOSTRADA. L’episodio mercoledì 13 dicembre alle 16: il giovane si è fatto visitare in ospedale e ha sporto denuncia.

«Mi ha spinto la testa verso il basso e mi ha tirato una raffica di pugni. Cinque, sei, sette. Poi è risalito sul suo Fiorino, ha borbottato di avere un parente carabiniere e ha imboccato il casello dell’A4. Erano le 16,06 precise di mercoledì 13 dicembre. Io, invece, mi sono diretto al pronto soccorso». È quanto ha denunciato di aver subito Matteo A., 23 anni, residente in città, durante una lite in via Autostrada, nel tratto tra la rotatoria di via Spino e il rondò dove sono in corso i lavori.

Ora il giovane, che mostra i selfie con la testa sanguinante e il referto delle Gavazzeni che parla di «trauma sopraccigliare», cerca l’aggressore: «Dopo avermi picchiato, se n’è andato. Guidava un Fiat Fiorino bianco con delle scritte blu che non ricordo, era alto 1,75, italiano della nostra zona, sui 30-35 anni, con abiti da lavoro. All’aggressione hanno assistito alcuni automobilisti, che si sono però limitati a guardare senza intervenire».

Tutto è iniziato per una mancata precedenza, racconta il ventitreenne, all’altezza della rotatoria di via Spino: qui il furgone avrebbe tagliato la strada a Matteo, che ha suonato il clacson e seguito il Fiorino, visto che entrambi hanno imboccato la stessa strada – via Autostrada – una volta usciti dalla rotatoria.

«Mi faceva dei gesti con le mani, ma non volevo grane – racconta Matteo –. Tuttavia, in quel momento ho accostato davanti a lui e sono sceso per chiarire. Dall’abitacolo ha iniziato a prendere a pugni il vetro del suo furgone, mentre io tenevo chiusa la portiera. Quando è riuscito a scendere, mi ha aggredito». L’episodio sulla rampa che porta verso il nuovo rondò. Dopodiché – ha raccontato il giovane – l’aggressore ha proseguito, imboccando l’A4.

Giovedì il ventitreenne si è presentato dai carabinieri di via delle Valli e ha sporto denuncia per l’aggressione. «Ora cerco chi mi ha picchiato – evidenzia – e vorrei essere contattato da eventuali testimoni, che indubbiamente c’erano perché dietro di noi si erano fermate almeno cinque o sei macchine, di cui qualcuno è anche sceso. Purtroppo in quel momento non ho fatto in tempo a segnare il numero di targa, ma forse qualcuno si potrebbe ricordare delle scritte sul furgone». In tal caso eventuali testimoni possono contattare le forze dell’ordine.

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