Mai tanta pioggia in dieci anni: tra gennaio e aprile ne sono caduti 471,6 millimetri

Il REPORT. I dati delle rilevazioni delle centraline Arpa a Bergamo segnalano che l’anno scorso nello stesso periodo erano 178,7. E il maltempo non molla.

Ombrello spesso a portata di mano, impermeabili sempre sull’appendiabiti, guardaroba ancora autunnale. Non bastassero questi dettagli della quotidianità, ci sono i dati a confermare come il 2024 sia all’insegna dell’acqua: a Bergamo, è l’inizio anno più piovoso dell’ultimo decennio. Lo raccontano le rilevazioni delle centraline Arpa sparse per la città: facendo la media tra i diversi sensori, da inizio gennaio a fine aprile sono caduti complessivamente 471,6 millimetri di pioggia: per fare un raffronto, nello stesso periodo del 2023 ne erano caduti solo 178,7 e nel 2022 appena 88,7, mentre per trovare valori più alti occorre tornare al 2014 (585 millimetri di pioggia nei primi quattro mesi di quell’anno). Più nel dettaglio, quest’anno sono caduti 63,9 millimetri a gennaio, poi ben 188,8 a febbraio (mai così tanti a febbraio almeno dal 1995 a oggi, cioè da quando sono disponibili i dati puntuali di queste centraline Arpa), 119 millimetri a marzo e infine 99,9 millimetri ad aprile.

Precipitazioni sopra la media

«È stato un inizio di anno particolarmente piovoso – conferma Daniele Berlusconi, meteorologo di 3bmeteo.com –. I primi quattro mesi di quest’anno hanno presentato precipitazioni superiori alla media, anche se in passato ci sono state annate con valori più elevati. Ma arrivavamo da un periodo in cui ha piovuto poco, come tra il 2022 e per gran parte del 2023: questo andamento è però parte della pluviometria del nostro territorio, con una variabilità climatica da un anno all’altro. Guardando all’intera Bergamasca la situazione varia a seconda delle zone, sulle Orobie si arriva anche a 800 millimetri».

Estate? Presto per le previsioni

Se questa pioggia non farà bene all’umore o agli amanti del caldo, i risvolti migliori sono per l’ambiente: «Sicuramente questa situazione è positiva per contrastare la siccità, per far fronte alla carenza nelle falde acquifere e agli accumuli di neve in montagna – rileva Berlusconi –. Quest’anno ha iniziato a nevicare sostanzialmente a metà febbraio, e da lì si sono riempite bene anche le nostre montagne: per i ghiacciai e le riserve di neve è stata una manna, ma bisognerà vedere l’estate per trarre un bilancio complessivo. Per stabilire se una stagione è positiva a livello di massa glaciale, ciò che conta davvero è la temperatura che si registra nell’estate». Ecco: ma si può già ipotizzare che estate sarà? «Al momento è difficile indicare una linea di tendenza per tutta l’estate – riconosce l’esperto di 3bmeteo.com –. È probabile aspettarsi un inizio di estate più di “vecchio” stampo, con temperature più miti e una fase instabile che probabilmente si protrarrà anche nel mese di giugno».

Le previsioni a breve termine

«Nei prossimi giorni il meteo rimarrà abbastanza variabile – conclude il meteorologo –. In particolare tra lunedì e martedì potrebbe poi piovere ancora, mentre le temperature si manterranno ancora su questi livelli non particolarmente caldi». Nota a margine: tra l’altro, spiega Berlusconi, «maggio è statisticamente il mese più piovoso dell’anno». Conviene tenere a portata di mano l’ombrello ancora per un po’.

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