Malore nel bosco, architetto e fotografo di Bergamo muore nel Comasco

Il dramma. Moris Lorenzi, collaboratore dell’Università di Bergamo, aveva 56 anni. È stato trovato a terra da alcuni ragazzi. Appassionato di fotografia, era nei pressi del lago di Alserio per scattare alcune immagini.

Grande appassionato di fotografia, ieri Moris Lorenzi, 56 anni, noto architetto e fotografo di Bergamo, conosciuto per la sua intensa collaborazione anche con l’Università di Bergamo, in particolare con il Centro studi Lelio Pagani, aveva scelto i boschi di Monguzzo, nel Comasco, per realizzare i suoi scatti. Un malore improvviso se l’è portato via mentre stava facendo una camminata alla ricerca di scorci da fotografare, nei pressi del lago di Alserio.

L’allarme è stato lanciato attorno alle 18, ma le sue condizioni sono apparse disperate da subito. Sul posto è intervenuta l’ambulanza, e in un primo momento era stato allertato anche l’elicottero, fermato però prima di arrivare. Dopo il recupero, non semplice considerata la zona impervia, Lorenzi è stato trasportato con la massima urgenza all’ospedale Fatebenefratelli di Erba. Ma per lui, purtroppo, non c’è stato niente da fare.

Da quello che è stato possibile sapere Lorenzi si era spostato in una zona boschiva di Monguzzo, verso il lago di Alserio, per scattare delle foto naturalistiche in uno degli scorci più belli della Brianza, ma anche non semplice da conoscere e raggiungere. L’area permette di vedere il lago dall’alto ed è in forte declivio verso il bacino d’acqua. Il fotografo è stato visto da alcuni ragazzi mentre camminava con la sua macchina fotografica e l’attrezzatura, lo hanno incrociato presumibilmente prima che iniziasse la sua sessione di foto.

Poco dopo lo hanno ritrovato accasciato in condizioni disperate, da qui la chiamata ai soccorsi. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Erba con due mezzi, l’ambulanza del LarioSoccorso e i carabinieri di Lurago d’Erba, ma purtroppo per l’uomo non c’è stato nulla da fare.Laureatosi nel 1995 al Politecnico di Milano, Moris Lorenzi - che abitava con la moglie nel quartiere di Valtesse - aveva uno studio di architettura, paesaggistica e valutazione ambientale. Era collaboratore dell’Università di Bergamo e del Centro studi Lelio Pagani, era stato anche funzionario tecnico della Provincia. Intensa la sua attività convegnistica ed editoriale.

Così lo ricorda Fulvio Adobati, direttore del Centro studi Lelio Pagani, di cui Lorenzi era assiduo collaboratore: «Per tutti noi è una grande perdita – dice –. Moris era un professionista straordinario, collaborava con il Centro studi fin dalla sua nascita, dal 2001, come analista e urbanista. È stato un profondo conoscitore del territorio lombardo. Per lui camminare per scoprire era anche un modo per rilassarsi, il lavoro era un piacere. E poi la grande passione per la fotografia, di cui ci lascia un enorme patrimonio». «Umanamente – continua Adobati – era una persona sempre disponibile e generosa, capace di trasmettere quella passione per il territorio che ha contraddistinto tutta la sua vita». Moris Lorenzi lascia nel dolore la moglie Luisa Marangoni.

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