Medici da provvisori a titolari? Nuovo codice, pazienti «a piedi»

BUROCRAZIA. Nel passaggio il sistema assegna un altro numero di riferimento al dottore e si deve rifare la procedura di scelta. La Fimmg: «Si semplifichi».

Attenti al codice. Tra le pieghe burocratico-informatiche della sanità c’è anche la questione dei «codici» dei medici di base, una questione di forma che diventa però anche una sfida per il paziente. A ogni medico di famiglia è infatti assegnato un codice, un «identificativo» per il riconoscimento all’interno del sistema: e quando un «corsista» (cioè un medico che frequenta il corso triennale di formazione specifica in Medicina generale, e che può però aprire l’ambulatorio con un numero limitato di assistiti) o «temporaneo» diventa «titolare», questo codice cambia. Conseguenza pratica: i suoi assistiti devono rifare la scelta del medico, a volte col rischio di non rispettare la scadenza o di essere superati da altri cittadini in cerca di medico.

«Penalizzato chi non è veloce»

È così in tutta la Lombardia, con un esempio pratico rilanciato dall’Ordine dei medici di Milano (che ieri ha sollevato la questione): «Così, un medico ad esempio subentrato come incaricato temporaneo al precedente, che si diploma e firma poi per diventare convenzionato in via definitiva, si vede di fatto e all’improvviso azzerare tutti i suoi pazienti, che nel frattempo aveva iniziato a conoscere dopo due o tre anni di visite. Durante il cambio di codice, chi è più lento a rispondere al messaggio inviato dalla Regione, chi è in difficoltà, chi è fragile, chi ha magari assistenti non avvezzi al “burocratese” e non ha accesso al cellulare dell’assistito, chi è all’estero per lavoro, si trovi “superato” in velocità da coloro che cercano un nuovo medico di famiglia, in una specie di bislacca quanto inutile lotteria».

Parecchi i coinvolti in Bergamasca

Il tema interessa un buon numero di medici e di pazienti in Bergamasca, visto che sono alcune decine i corsisti che reggono l’ambulatorio anche in provincia, e che via via possono (potranno) diventare titolari una volta concluso il corso. Ogni medico ha in sostanza un codice, e a ogni passaggio (da corsista a titolare) si deve chiudere la vecchia posizione e aprirne una nuova. Con la conseguente procedura di scelta per i cittadini: «Nell’integrazione dell’accordo regionale sul contratto dei medici di medicina generale – spiega la bergamasca Paola Pedrini, segretaria della Fimmg Lombardia, il principale sindacato di categoria – abbiamo fatto inserire una voce che prevede che i medici con incarico provvisorio, anche fino a 1.500 pazienti, non perdano i propri assistiti per via del cambio del codice, continuando così a lavorare con lo stesso identificativo, in modo da non creare disagio ai pazienti. Manca però la soluzione burocratico-amministrativa rispetto a questo punto. Servirebbe più semplificazione anche in questi passaggi, invece c’è una rigidità che crea problemi». «Sarebbe importante favorire un flusso diretto quando il medico è sempre lo stesso – osserva Ivan Carrara, segretario della Fimmg Bergamo -, senza che i pazienti debbano andare uno a uno a scegliere ogni volta il medico, visto che si tratterebbe dello stesso medico. Così, invece, si crea una impasse sia per i medici, sia per i pazienti, che spesso devono affrettarsi nelle procedure perché c’è una scadenza da rispettare».

Dall’assessorato regionale al Welfare spiegano che la questione è legata alla «libera scelta del cittadino», cioè «il cittadino deve poter scegliere il medico» (senza il passaggio automatico tra medico sostituto e medico titolare, anche quando si tratti della stessa persona): «Il medico temporaneo è un sostituto e quindi non viene scelto – precisano dall’assessorato al Welfare -: se poi questo medico diventa un titolare, deve essere scelto».

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