
(Foto di Colleoni)
PASQUA. Circa seicento sacerdoti erano presenti giovedì mattina 17 aprile in Cattedrale per la solenne concelebrazione della Messa crismale, presieduta dal Vescovo Francesco. Riconciliazione e speranza sono le parole che sono risuonate nell’omelia.
Bergamo
«Il mondo ha bisogno di riconciliazione. Respiriamo un’atmosfera inquinata da odio e indifferenza, dove emergono rabbia sociale, violenza verbale, disprezzo. Siamo uomini di riconciliazione?» . Ai preti, che il Giovedì Santo rinnovano le loro promesse, il Vescovo ha richiamato la missione sacerdotale nell’essere «servitori e strumenti della riconciliazione, curvi come un ponte che consente il passaggio dalla sponda dell’amarezza a quella della tenerezza, dalla sponda dell’organizzazione a quella della relazione».
Mons. Beschi ha invitato alla limpidezza dello sguardo della memoria«che guarda alla strada percorsa per orientare quella da percorrere», ad uno sguardo carico di speranza «che è desiderio del bene», ad uno sguardo che «vede gli invisibili e sfugge dal ripiegamento su se stessi». Ha ricordato che nei prossimi mesi in ciascuna delle tredici Comunità ecclesiali territoriali si svolgerà una «Manifestazione della speranza» per «offrire alle comunità una visione di pace e di riconciliazione».
Durante la celebrazione monsignor Beschi ha benedetto gli oli santi – l’Olio degli Infermi, l’Olio dei Catecumeni e il Sacro Crisma – portati all’altare in grandi ampolle sorrette dai tre diaconi che saranno ordinati sacerdoti il prossimo 24 maggio. I sacerdoti hanno rinnovato coralmente le loro promesse.
Mons. Beschi ha invitato alla limpidezza dello sguardo della memoria«che guarda alla strada percorsa per orientare quella da percorrere», ad uno sguardo carico di speranza «che è desiderio del bene», ad uno sguardo che «vede gli invisibili e sfugge dal ripiegamento su se stessi»
Nella celebrazione il ricordo degli anniversari significativi di ordinazione sacerdotale, tra cui quello del vescovo Francesco Beschi, ordinato nel giugno di cinquant’anni fa. Presente sull’altare anche monsignor Gaetano Bonicelli, centenario, che festeggia quest’anno il 50esimo di ordinazione episcopale. Un augurio particolare al vescovo Francesco è stato rivolto in conclusione da monsignor Lino Casati, anch’egli ordinato nel 1975. «La ricchezza degli anni di presbiterato ci ricorda che siamo inviati per essere segno di speranza, strumento di comunione e che Dio continua ad agire in noi nonostante i nostri limiti».
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