Morte di Oumar, interrogazione in Parlamento

IL CASO. Sul decesso del 21enne di Fiorano nel carcere di Opera interviene anche il deputato Devis Dori (Verdi-Sinistra).

Un’interrogazione parlamentare per «contribuire a fare chiarezza su ogni aspetto relativo alla morte di Oumar Dia», il 21enne di Fiorano al Serio deceduto all’ospedale di Rozzano il 26 ottobre dopo alcuni giorni di reclusione al carcere di Milano-Opera. Il documento è stato presentato da Devis Dori, deputato bergamasco dell’Alleanza Verdi-Sinistra, e indirizzato al ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Non sono al momento noti né il motivo del ricovero in ospedale né il motivo del trasferimento dalla casa circondariale di Bergamo a Opera», si legge nell’interrogazione, che chiede appunto a Nordio di appurare «in particolare i motivi del trasferimento di Oumar dal carcere di Bergamo a quello di Opera e poi dal carcere di Opera all’ospedale di Rozzano».

Una «vicenda incredibile e inquietante», come la definiscono in una nota Dori, Alfredo Di Sirio (coordinatore provinciale di Sinistra Italiana) e Oriana Ruzzini (consigliera comunale a Bergamo): «L’intera vicenda lascia aperti molti quesiti che hanno bisogno di risposte, quelle risposte che a oggi nessuna autorità pubblica ha dato ai familiari, che hanno visto la perdita del loro caro mentre era in stato di detenzione. Per questo motivo è necessario dare delle spiegazioni». La procura di Milano ha disposto nei giorni scorsi l’autopsia; al momento la versione ufficiale indica come causa della morte le conseguenze di un tentativo di suicidio.

«È una vicenda drammatica, che lascia molto perplessi – interviene Gino Gelmi, vicepresidente dell’associazione Carcere e Territorio, storica realtà che opera nel carcere di Bergamo –. Il ragazzo era detenuto per il furto di un telefonino, anche se configurato come rapina, e non si comprende il motivo del trasferimento a Opera: il ragazzo era giovane, la famiglia abita in val Seriana e sarebbe stata costretta a un viaggio complicato per potere andarlo a trovare». Prima dell’arresto, Oumar lavorava regolarmente in un’azienda della val Seriana: «Come Carcere e Territorio – aggiunge Gelmi – ci eravamo attivati, anche tramite i sindacati, per chiedere al datore di conservare il posto di lavoro. Purtroppo è poi avvenuta questa tragedia, che andrà assolutamente chiarita». Sia Alleanza Verdi-Sinistra sia Carcere e Territorio aderiscono al presidio che si terrà sabato alle 15 in piazzale Matteotti a Bergamo.

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