Morto sul lavoro a Milano, Foresto piange Efrem: «Uomo riservato e sempre tranquillo

Il 64 enne è caduto da un balcone di una villetta a Milano che era in fase di ristrutturazione, a nulla sono serviti i soccorsi .

La notizia della tragica scomparsa di Efrem Plebani è giunta a Foresto Sparso a metà pomeriggio e ha suscitato immediato cordoglio in tutta popolazione. L’uomo si era infatti fatto apprezzare in paese oltre che per la sua dedizione al lavoro anche per il suo carattere tranquillo e pacifico.

«Piuttosto chiuso e taciturno, si faceva vedere poco in giro - dicono in paese - da persona riservata qual era, frequentava poco anche il bar. Non era sposato e il suo unico pensiero era il lavoro di muratore che faceva da sempre». Efrem veniva da una famiglia contadina molto conosciuta in paese. Era cresciuto insieme ai sui cinque fratelli e sorelle con i valori tradizionali trasmessi dai suoi genitori. Il lavoro era senz’altro un importante pilastro della sua vita, forse per questo, a 64 anni, non rinunciava a lavori gravosi che metterebbero a dura prova anche un giovane.

«Una brava persona – lo ricorda anche il sindaco Gennaro Bellini – un gran lavoratore. Il mestiere lo aveva appreso dal padre Giovanni, dalla mamma Maria Bellini l’importanza del lavoro. Una famiglia di una volta, come ce n’erano tante qui un tempo: vivevano senza eccessi nella casa colonica di loro proprietà in località Biróla (il soprannome dato ai nonni paterni), alle spalle del ristorante il Platano da Gira, nella parte medio alta di Foresto. Era una famiglia di coltivatori. Le regole erano poche, ma chiare per tutti i sei fratelli: essere di sostegno alla famiglia, farla crescere sana. Ilda, Anita, Guido, Franco, Efrem e Mirko, erano una grande ricchezza, la vera, importante risorsa su cui la famiglia poteva contare per creare il proprio futuro. Mi spiace molto per quanto gli è accaduto, non so ancora bene quale sia stata la dinamica dell’incidente, siamo in attesa di notizie più precise».

Anche il parroco don Luca Milesi non sa dare altre notizie se non che non c’è ancora il nulla osta da parte dei magistrati per il trasporto della salma a Foresto Sparso. «Mi hanno solamente chiesto se era possibile avere la disponibilità della chiesetta dell’Addolorata adiacente alla parrocchiale per allestire la camera ardente. Sono vicino alla famiglia in questo difficile momento».

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