Non solo Covid, come vanno gli altri vaccini? Coperture tornate a livelli del 2019

I dati Dal morbillo alla polio: buoni i numeri. Fanno eccezione le adesioni per il papilloma.

Vaccinazioni. È una delle parole-chiave della sanità pubblica, e l’emergenza Covid lo ha evidenziato forse come mai prima. Ma proprio la pandemia poteva impattare – e, in parte, lo ha fatto – proprio su tutte le altre vaccinazioni extra-Covid: a due anni dallo scoppio della prima ondata, invece, si è innescato un recupero che ha riportato tutte le profilassi ai livelli del 2019. Tutte tranne una: la vaccinazione antipapilloma virus (Hpv), la cui copertura «resta comunque critica». Il quadro della situazione sulle vaccinazioni «tradizionali» è condensato nel dettagliato «Piano integrato di prevenzione e controllo» pubblicato dal Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria (Dips) dell’Ats di Bergamo lo scorso mese di marzo. Il punto di partenza è che «le coperture vaccinali sono migliorate rispetto alla precedente rendicontazione», cioè all’analisi relativa al 2020, primo anno di pandemia, così da evidenziare in terra orobica un «miglioramento delle coperture soprattutto nella fascia adolescenziale in virtù dell’applicazione dei piani di rientro», si legge nel documento.

A due anni dallo scoppio della prima ondata, invece, si è innescato un recupero che ha riportato tutte le profilassi ai livelli del 2019. Sulla vaccinazione antipapilloma virus (Hpv)la copertura «resta critica»

I dati

A eccezione appunto del vaccino antipapilloma virus (Hpv), la performance si è riallineata al periodo prepandemico. Il dettaglio sulle coperture del 2021 (riferita ai bambini nati nel 2019) per polio, tetano, difterite e pertosse evidenzia un’adesione del 96,6% per la polio: viceversa nel 2019 la copertura – riferita ai bambini nati nel 2017 – era del 96,4%. La copertura per epatite B e Haemophilus è ora del 96,5%, nel 2019 era del 96,3%; cala lievemente la copertura per pneumococco, che nel 2021 è stata del 94,9% contro il 95,8% del 2019; la copertura per il vaccino Mpr (morbillo, parotite, rosolia) è stata del 96,2% nel 2021 contro il 94% del 2018; la copertura del meningococco C nel 2021 è stata del 94,8%, rispetto al 94,1% del 2019.

Giornate dedicate

È stato fondamentale un lavoro di squadra. A settembre 2021, ricorda l’Ats nel documento, «è stata inviata in Regione la programmazione delle attività di recupero che ogni Asst ha previsto per le coorti con coperture non ancora adeguate»: il piano ha previsto «un ampliamento di ore dell’attività giornaliera, anche in orario pomeridiano/serale, sia giornate aggiuntive rispetto a quelle attualmente previste. Per le vaccinazioni delle fasce adolescenziali (papilloma virus e meningococco Acwy) sono state ipotizzate giornate dedicate anche in giorni prefestivi. Infine, come peraltro indicato nella circolare regionale, è stato ipotizzato l’utilizzo di hub territoriali in uso per le vaccinazioni per Covid 19».

Hpv, adesioni basse

Più complicata la situazione della prevenzione contro il papilloma virus. Nel 2019 i ragazzi nati nel 2007 avevano una copertura del 40,7%; nel 2020, per effetto del Covid che ha rallentato le attività, i nati nel 2008 hanno registrato una copertura dell’8,5%; nel 2021, invece, i ragazzi nati nel 2009 hanno riportato la copertura al 14%. In generale, si legge nel documento, «l’organizzazione ha avuto comprensibili difficoltà nell’adeguare in tempo reale l’attività alle nuove disposizioni. Inoltre, la pandemia tutt’ora in corso ha determinato un ritardo/rallentamento delle chiamate soprattutto nell’anno 2020 e la campagna vaccinale anti Sars-Cov2 ha ulteriormente gravato i servizi vaccinali». Il 2021 ha segnato una prima timida ripresa: «Grazie ai piani di recupero posti in essere dalle tre Asst – rileva l’Ats – si sta assistendo a un incremento dei dati di copertura delle coorti 2009 per Hpv».

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