Oratori, patto tra Diocesi e Cooperative

IL PROTOCOLLO D’INTESA. Alleanza «per produrre in modo condiviso idee, pensieri, attenzioni pedagogiche e pastorali». Il Vescovo Beschi: «Cultura che trova solide sorgenti di ispirazione». Già 54 i progetti attivi in altrettante parrocchie.

Un’alleanza per «rafforzare l’azione educativa degli oratori», attraverso «il supporto alla progettazione pastorale, la formazione continua delle figure coinvolte, la cura e l’attuazione del progetto educativo e il mantenimento del legame tra oratorio e comunità», ma anche prestando un’attenzione particolare alla fragilità sociale ed educativa.

Sono alcuni degli obiettivi del nuovo protocollo d’intesa sottoscritto venerdì 19 dicembre tra Confcooperative Bergamo e la Diocesi di Bergamo, rinsaldando una sinergia in corso da oltre dieci anni. La firma – a sottoscriverlo sono stati Lucio Moioli, presidente di Confcooperative Bergamo, e don Enrico Minuscoli, rappresentante legale della Diocesi – è avvenuta in occasione del consiglio provinciale dell’associazione, che a fine anno viene tradizionalmente ospitato nei locali della Curia in Città Alta. Presente anche il Vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi: «Questo incontro è l’occasione per richiamare una storia che mi è cara da tanti anni – le parole di monsignor Beschi -. La storia del mondo cooperativo e di Confcooperative, in modo speciale: la storia di una cultura che va continuamente alimentata, perché non è quella che respiriamo ogni giorno. È una storia fatta di anni condivisi, di uomini e donne che ho conosciuto e di una cultura che trova solide sorgenti di ispirazione. Nelle parole di Papa Francesco, che ci invita ad avere il coraggio di sognare un’umanità diversa, fondata su fraternità, solidarietà e cooperazione. In quelle di Papa Leone XIV, che ci ricorda come la cooperazione non sia solo generosità, ma richieda criteri capaci di servire davvero i più poveri. E nei richiami della Rerum Novarum e del messaggio per la Giornata della Pace, che indicano nella mitezza la forza di dire la verità senza violenza e di costruire una società civile consapevole».

Le finalità dell’intesa

Scopo del protocollo, si legge nel documento, è «il supporto al funzionamento dell’équipe educativa e degli altri gruppi di lavoro attivi in oratorio, al fine di produrre, in modo condiviso, idee, pensieri, attenzioni pedagogiche e pastorali». Come? Con attività animative, ricreative e aggregative, e valorizzando le competenze comuni .

Una «collaborazione ormai storica», la definisce Lucio Moioli, presidente di Confcooperative Bergamo, che «si fonda sui principi richiamati dalla Costituzione, che riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità». «La Diocesi di Bergamo, insieme alle parrocchie, accompagna da sempre la crescita di bambini, adolescenti e giovani attraverso proposte educative, formative e ricreative ispirate al magistero della Chiesa e alle indicazioni pastorali del Vescovo – rimarca don Cristiano Re, delegato vescovile per la Vita sociale e Mondialità e assistente ecclesiastico di Confcooperative Bergamo -. In questo percorso l’oratorio rappresenta il cuore della vita educativa della parrocchia».

I progetti già attivi

Alle spalle, appunto, c’è un percorso già vivo: attualmente, infatti, sono già oltre 54 i progetti attivi «in altrettante parrocchie della città e della provincia con l’intervento di oltre una decina di cooperative – aggiunge Cristina Offredi, delegata di Confcooperative Bergamo ai rapporti con la Diocesi -. Le iniziative sono legate al Cre e all’animazione del periodo estivo, altre sono continue nel tempo e durante l’anno. Inoltre, otto operatori provenienti dalla cooperazione collaborano con l’Ufficio pastorale dell’età evolutiva nella facilitazione delle équipe educative».

Il nuovo protocollo dà vita anche a una cabina di regia, composta da due rappresentanti dell’Ufficio per la Pastorale dell’Età evolutiva della Diocesi di Bergamo, due rappresentanti di Confcooperative Bergamo e dall’assistente ecclesiastico di Confcooperative Bergamo.

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