Orio, Linate e Malpensa: la strategia del ferro fa un altro passo avanti

Mobilità Inaugurato il primo tratto della M4 a Milano che conduce allo scalo cittadino incrociando le linee S. Ora manca solo il treno per Orio per chiudere il cerchio.

Con il taglio del nastro del primo tratto della linea blu - la metropolitana M4 - dall’aeroporto di Linate alla stazione milanese di Dateo il collegamento degli scali lombardi con una rete su ferro fa un altro passo avanti. Un debutto che segue di pochi giorni l’approvazione del progetto definitivo della ferrovia per l’aeroporto di Orio al Serio da parte della commissaria straordinaria (e ad di Rfi) Vera Fiorani. Due tessere dello stesso mosaico: intermodalità e riduzione della quota di viaggiatori che accede agli aeroporti con il mezzo privato. Un obiettivo indicato anche dal Piano nazionale degli aeroporti: 40% di accessibilità su ferro (o mobilità sostenibile, anche autobus, seppure con un’incidenza da ridurre rispetto all’attuale) al 2030 e 55% al 2035 per gli scali intercontinentali, quindi Malpensa, rispettivamente 30% e 45% per quelli internazionali come Orio e 20% e 25% per gli altri, ed è il caso di Linate.

Malpensa, il treno in crescita

Una strategia già applicata in altri Paesi: prima di prendere il volo negli aeroporti ci arrivi in treno, o in metropolitana nel caso di un city airport come quello milanese. I dati di Trenord su Malpensa dicono comunque che l’utilizzo della ferrovia è già tornato ai livelli prepandemici: nei primi 10 mesi dell’anno i passeggeri sono stati 3,23 milioni, contro i 3,29 del 2019. Ma attenzione, il treno guadagna spazio rispetto alle altre modalità di trasporto: preCovid la quota era del 13,4%, ora del 17,7. La M4, inaugurata ieri alla presenza del sindaco Beppe Sala, del ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini e del presidente della Regione Attilio Fontana, verrà prolungata nell’estate 2023 fino a San Babila e poi nel 2024 a San Cristoforo, periferia sudovest. Ma il tratto già in esercizio (5,4 chilometri su 15 complessivi) permette di raggiungere Linate non solo da Milano, ovviamente con un paio di cambi.

Il punto nodale per chi arriva dalla Bergamasca lato Treviglio è Pioltello: qui si cambia con le linee S5 e S6 da Treviglio per il Passante. La seconda fermata è Forlanini dove c’è l’interscambio con la M4 per Linate. In futuro la nuova linea blu della metropolitana verrà estesa a Segrate Porta Est, stazione destinata a diventare l’interscambio privilegiato in luogo di Pioltello. Quindi Linate sarà ancora più vicina, basterà un solo cambio di treno. Per chi invece gravita su Milano attraverso la via Carnate o si prende la S9 per Albairate scendendo nelle stazioni di Monza, Sesto San Giovanni e Greco Pirelli e cambiando poi a Forlanini, oppure una qualsiasi linea S da Porta Garibaldi direzione Dateo dove c’è l’attuale capolinea della M4.

Gli obiettivi di Orio al 2026

Sorvolando sul futuro ruolo di Linate che potrebbe subire riduzioni nel caso passasse la tesi di vietare l’interlining con gli hub europei, ovvero la possibilità di stivare qui il bagaglio e ritrovarlo poi nel luogo d’arrivo senza dover rifare check-in, a questo punto nel disegno lombardo manca solo Orio. Il Pnrr fissa fine novembre 2026 come termine cantieri. La Regione sta lavorando a un piano con Rfi e Trenord che prevede fino a 6 treni l’ora attestati all’aeroporto: 2 via Carnate, 2 via Treviglio, uno da Lecco e uno da Malpensa (con fermata solo a Bergamo) tutta da definire nelle modalità, vista la carenza infrastrutturale e il nodo del ponte sull’Adda. Ma sono previsioni che attendono la risposta dell’utenza: Orio si avvia verso i 13 milioni di passeggeri l’anno, portarne quasi 4 sui treni per il 2030 è una sfida ad alta quota.

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