Orio, scalo sempre più ambito. Ora l’obiettivo è quota 13 milioni

Aeroporto.Vicino a superare il dato passeggeri del 2018 il secondo dopo il record di 13,8 conseguito tre anni fa. Lo scalo sempre più ambito dalle compagnie low cost.

Quota 12 milioni superata e secondo miglior risultato della storia a un passo. L’aeroporto di Orio al Serio ha chiuso l’ennesimo mese da record, il miglior novembre che si ricordi: 1.097.008 passeggeri. Nel 2019, l’ultimo anno prima del Covid, se n’erano contati 1.052.569. Sempre nel 2019 lo scalo aveva raggiunto quello che resta ancora il numero massimo di passeggeri, 13,8 milioni, dato che non verrà superato quest’anno anche (e soprattutto) a causa di un gennaio ancora fortemente influenzato dalla normativa anticovid. Ma per Orio sarà sufficiente mantenere la media giornaliera di passeggeri registrata a novembre (36.567) per andare oltre quota 13 milioni e superare così i 12,9 del 2018, finora il secondo miglior risultato della storia dell’aeroporto.

Una media di 36.567 viaggiatori

Nei primi 11 mesi del 2022 sono stati 12 milioni e 22.888 i passeggeri transitati nello scalo: 736.868 in meno rispetto al 2019 ma 46mila in più sul 2018 che a questo punto diventa l’anno di riferimento per tirare i conti. La media giornaliera si è attestata a quota 36.567 contro i 35mila di tre anni fa: da aprile lo scalo supera costantemente il milione di passeggeri al mese. Il giorno con maggior traffico è stato domenica 13 novembre con 47.660 persone, quello più tranquillo l’ultimo del mese, mercoledì 30 con 27.374. Ora inizia l’ultimo mese di un 2022 che potrebbe sancire un ritorno alla normalità, seppure legato a doppio filo a una situazione internazionale che continua a essere complessa. Il periodo delle feste è favorevole ai viaggi, il che dovrebbe garantire un buon numero di passeggeri così da superare quota 13 milioni, anche se il calcolo va fatto su 30 giorni (e non sempre costanti) visto che Ryanair non vola a Natale e gli irlandesi da soli rappresentano l’80% del traffico.

Le quote del mercato

Anche nelle proiezioni della prossima stagione estiva Ryanair continua a essere nettamente in testa ma la quota potrebbe ridursi sensibilmente fino a scendere al 77-78%. Il recente annuncio del prossimo sbarco di Norwegian (le trattative erano in corso da anni, arenate poi a causa del Covid) conferma comunque non solo una vocazione low cost dello scalo, ammesso che la distinzione abbia ancora senso, ma soprattutto la forte capacità attrattiva nei confronti di questo segmento che per l’Italia vale il 57,5% del mercato interno e il 58,3 se si comprendono anche i voli da e per l’Europa, come messo a fuoco nell’ultimo rapporto Iccsai, il centro studi dell’Università di Bergamo. La compagnia norvegese che nel 2021 ha abbandonato i voli intercontinentali per concentrarsi solo sul mercato europeo (e salvare i conti) è solo l’ultima di una lunga serie che guarda a Orio.

La novità di Aeroitalia

La più rappresentativa come quota di mercato è l’ungherese Wizzair, da anni attiva verso l’Est Europa, che si attesta poco sotto il 9%. Staccatissima e sopra il 2% l’arcirivale di Ryanair, quella Easyjet che un volo alla volta lavora sulle connessioni con scali consolidati come Parigi Charles De Gaulle, Londra Gatwick, Lisbona e soprattutto Amsterdam. Ma attenzione a quello che potrebbe diventare il ruolo di Aeroitalia, se manterrà effettivamente gli slot a disposizione potrebbe diventare la terza compagnia dello scalo con prospettive notevoli di crescita. Molto attiva anche Pegasus Airlines con i suoi voli per Istanbul, di fatto la sola porta verso la Russia dopo il conflitto ucraino, al punto tale da aver attirato un colosso come Turkish Airlines che opera con la controllata AnadoluJet. Tra le altre compagnie partner di Orio, seppure con quote di mercato tra l’1 e il 2% vanno segnalate Volotea, Albastar e Air Arabia (nelle sue varie declinazioni Egitto, Marocco, Dubai dove vola su uno scalo vicinissimo alla città): tutte le altre sono sotto questo valore pur offrendo servizi geograficamente ben connotati. È il caso, tra le altre, di FlyDubai, ma anche di Neos, Albawings , Air Albania o Arkia. Da capire le prossime strategie della catalana Vueling mentre va segnalata la presenza di Eurowings - low cost di area Lufthansa - e Transavia legata invece a Klm-Air France, e il possibile ritorno della tedesca Tuifly. Sullo sfondo, poi, Spicejet e i suoi voli per l’India.

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