Parchi cittadini all’asciutto, «muore il 30% delle giovani piante»

Siccità. Il settore Verde del Comune: «Quadro anomalo. A rischio anche gli alberi sani, non solo quelli malati. Tre appalti da 115mila euro per bagnature straordinarie».

«Solitamente il 10% delle nuove piantumazioni non attecchisce come dovrebbe e nella prima estate di vita muore. È fisiologico. Ma nel 2022 si sta andando ben oltre. Quest’anno, purtroppo, stiamo registrando un deciso incremento delle morie tra gli alberi piantati negli inverni dell’ultimo biennio (2020-21): quelle morte ora hanno superato il 30%».

Il quadro tracciato da Silvano Armellini, dirigente del Verde pubblico del Comune di Bergamo, è significativo della siccità che sta caratterizzando il capoluogo in orobico in questo periodo, segnato da tanto caldo e poca acqua. «Il 2022 si sta rivelando un anno eccezionale: ci sono state temperature elevatissime per tutta l’estate e dalla primavera in poi c’è stata un’assenza, pressoché totale, di precipitazioni. La combinazione di questi due fattori ci ha portato ad avere una situazione molto pesante e brutta, con una moria diffusa: gli alberi malati stanno soffrendo parecchio ma negli ultimi mesi, in giro per la città, ho visto morire anche piante adulte, in piena salute e senza problematiche evidenti».

Fino a Ferragosto i prati del capoluogo erano ingialliti e secchi. Le piogge degli scorsi giorni hanno cambiato un po’ il quadro, migliorandolo, ma girando per Bergamo si presenta, in più di un’occasione, un colpo d’occhio autunnale: ci sono diversi alberi colorati da foglie rossastre, accartocciate o cadute a terra anzitempo. Si vedono scenari di questo tipo nel parco più grande del capoluogo, quello della Trucca: un polmone verde, esteso circa 200mila metri quadrati, che per larghi tratti dell’estate è stato di colore giallo paglia. È successo e sta accadendo lo stesso in gran parte di Bergamo: ad esempio, nei giardini pubblici dei quartieri Carnovali, Longuelo, Redona, San Paolo o Loreto.

«Se in passato si facevano 2 o 3 bagnature straordinarie all’anno, ora siamo arrivati a farle tutte le settimane, a testimonianza della gravità della situazione»

«Salvifiche le recenti piogge»

«Le precipitazioni di questa settimana sono state salvifiche e ci hanno dato una mano nell’evitare che le cose peggiorassero ulteriormente: quotidianamente, osservando sul campo il comportamento delle piante, calibriamo i nostri interventi - ha spiegato Armellini -. In città ci sono più di 200 tra giardini e aree verdi, per un totale di 2 milioni di metri quadrati di cui ci occupiamo. Per contrastare questa moria abbastanza diffusa, estesa anche alla provincia e al resto del nord Italia, stiamo cercando di bagnare, per quanto possibile, le piante: abbiamo commissionato tre appalti distinti, per un totale di 115mila euro, per fare bagnature straordinarie, tramite autobotte, in soccorso agli alberi di tutta la città. Tuttavia non possiamo eccedere né nella spesa né nel consumo di acqua potabile, visto il momento di siccità che stiamo vivendo. Se in passato si facevano 2 o 3 bagnature straordinarie all’anno, ora siamo arrivati a farle tutte le settimane, a testimonianza della gravità della situazione».

Un tema, quello dell’irrigamento, su cui il Comune segue una linea ben precisa: «Quando si misura la sostenibilità dell’ambiente urbano, bisogna cercare di tenere conto dell’esigenza di tenere a mano l’acqua potabile. Ne useremmo troppa se dovessimo bagnare i prati e quindi normalmente non lo facciamo, anche per evitare un grande dispendio d’energia. Tendenzialmente non sono previste bagnature, se non quelle di soccorso che eseguiamo in favore di alberi e arbusti, nei primissimi anni di vita, per avviarli a una crescita autonoma. Fanno eccezione a questo discorso le aree centrali di Bergamo, quelle dove c’è un’esigenza legata anche al turismo. L’ambito del centro piacentiniano, ad esempio, è chiaramente bagnato, con un proprio impianto di irrigazione, perché lì c’è un grande afflusso di visitatori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA