Per i medici di base stavolta il bando va: le domande sono 59

Il concorso riservato ai giovani corsisti lanciato per coprire i 94 ambiti carenti. Presto in servizio, fino a 1.000 assistiti a testa. Marinoni: segnale positivo.

Può essere un’iniezione preziosa, sicuramente abbondante se paragonata alle precedenti. Davanti ci sono ancora alcuni passaggi burocratici, ma per «tamponare» la carenza di medici di base è in vista un buon innesto di risorse umane: potrebbero arrivare 40-50 giovani camici bianchi in più, con un tetto limitato a 1.000 assistiti. È ciò che dovrebbe concretizzarsi una volta ultimata la selezione legata all’ultimo bando per gli «ambiti carenti», cioè alla procedura che cerca di far fronte alle posizioni non coperte.

Un passo indietro. A settembre le Ats della Lombardia hanno lanciato il concorso, il terzo di questo 2022 (il primo in primavera, poi un altro in estate), stavolta dedicato ai giovani medici che frequentano il Corso triennale di formazione specifica in Medicina generale e che possono però avviare l’attività di ambulatorio. Per l’Ats di Bergamo erano 94 gli ambiti carenti, dalle valli alla pianura passando per la città. Nei giorni scorsi si sono tirate le somme della prima fase, cioè la raccolta delle candidature, e per le posizioni bandite dall’Ats di Bergamo sono giunte in totale 59 domande, come si legge dalla documentazione pubblicata mercoledì: 50 candidature «con iscrizione in procedura ordinaria», cioè da parte dei medici iscritti al Corso con la borsa di studio (più nel dettaglio, si sono candidati 21 medici del terzo anno, 5 del secondo anno, 24 del primo anno); altre 8 «con iscrizione in graduatoria riservata», cioè per i corsisti senza borsa di studio (6 al terzo anno e 2 al secondo anno); e, infine, un’altra candidatura che è già stata però esclusa «in quanto il candidato non risulta essere iscritto al Corso di formazione specifica in Medicina generale di Regione Lombardia».

Grazie al concorso potrebbero a breve arrivare 40-50 giovani medici in più, con un tetto limitato a 1.000 assistiti

Per il momento, precisa la documentazione, «si è provveduto a stilare la graduatoria», che è basata sull’annualità di frequenza del corso (terzo anno, secondo anno, primo anno), sull’età del conseguimento della laurea in Medicina, sul voto e sulla residenza; una graduatoria, questa, che indica «l’ordine di preferenza degli ambiti espressa dai candidati», perché appunto ogni giovane medico poteva indicare uno o più ambiti (oppure tutti). Ora dunque, a stretto giro, c’è il passaggio decisivo: la convocazione per l’accettazione o meno dell’incarico, con l’«incastro» dei diversi ambiti scelti. Perché appunto qualcuno ha scelto solo un numero limitato di ambiti, e a seconda della graduatoria si formerà poi la «geografia» di questi nuovi medici. Terminato anche questo snodo, si avrà l’effettivo «insediamento».

«Certo non è ancora un bando risolutivo, ma è sicuramente una buona risposta»

Un altro dettaglio è che, essendo ancora dei «corsisti», questi nuovi medici avranno un numero limitato di assistiti. Come specificato, «il carico massimo di assistiti riconosciuto per l’eventuale incarico assegnato è di 1.000 scelte»: cioè 1.000 pazienti, contro un massimale che per i medici «titolari» è invece di 1.500-1.800 assistiti. Il tetto più basso serve per consentire di conciliare il Corso di formazione con la nuova attività ambulatoriale; tra l’altro, proprio perché si tratta di corsisti, «il mancato conseguimento del diploma di formazione specifica in Medicina generale entro il termine previsto comporta la decadenza dell’eventuale incarico assegnato».

Il bando di settembre dedicato ai «corsisti» ha avuto riscontri positivi anche in altri angoli della

Lombardia; all’Ats Milano, per esempio, sono arrivate 152 candidature a fronte dei 266 ambiti carenti. Un deciso passo in avanti, considerato che per esempio il bando estivo aveva portato all’inserimento in provincia di 15 medici su 104 ambiti carenti. Per Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, «questo numero di candidature è un buon segno, anche considerando il fatto che ora i corsisti possono avere fino a 1.000 assistiti, mentre in precedenza il tetto era fissato a 650. Certo non è ancora un bando risolutivo, ma è sicuramente una buona risposta».

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