Percorsi separati, distanze e sanificazioni
Maturità «blindata» per 8.500 studenti

La maturità 2020 è entrata nel vivo. I primi colloqui di questo inedito esame di Stato andranno in scena a partire da mercoledì, ma già lunedì le commissioni si sono incontrate negli istituti per dar forma ai calendari di convocazione e definire con precisione le modalità di svolgimento dei colloqui.

Sarà un esame di Stato «blindato» quello per i circa 8.500 studenti bergamaschi chiamati a sostenerlo, con regole ancora più severe rispetto a quelle che caratterizzano da sempre la maturità: accessi agli edifici dove si terranno le prove contingentati, percorsi personalizzati tra i corridoi, gel e mascherine obbligatorie.

L’obiettivo è uno per tutti: permettere ai maturandi di affrontare la prova conclusiva del proprio ciclo di studi (che in questo caso si tradurrà solo in un colloquio orale) in condizioni di massima sicurezza, per sé stessi e per i commissari. Tutte le scuole infatti dovranno attenersi a quanto deciso dal comitato tecnico–scientifico che, da tempo, ha condiviso con gli istituti le procedure da applicare per garantire la massima sicurezza. Le regole di base saranno le stesse per tutti: per accedere agli spazi riservati all’esame ci sarà una sola entrata, che non corrisponderà all’uscita; potranno entrare nell’edificio solo il maturando e il suo accompagnatore, che dovranno presentarsi a scuola massimo quindici minuti prima dell’inizio previsto dell’esame (ma che verranno fatti accedere agli spazi solo dopo la sanificazione); nelle aule predisposte per gli esami, le più grandi di ogni istituto, verrà rispettata la distanza minima di almeno due metri tra i componenti della commissione e anche tra componenti della commissione e candidati; tutti dovranno indossare la mascherina; in ogni aula ci sarà del gel disinfettante a disposizione di tutti; al termine di ogni colloquio gli spazi verranno sanificati.

All’interno delle indicazioni generali, ogni scuola ha trovato le proprie strategie per rendere l’esperienza dell’esame di Stato la più serena possibile ai candidati. «Come tutti – spiega Stefania Maestrini, dirigente scolastico del Liceo scientifico Lussana di Bergamo – abbiamo deliberato uno specifico protocollo da applicare in ottemperanza delle indicazioni del comitato tecnico -scientifico. Abbiamo assegnato a ogni commissione un colore. In questo modo, seguendo le indicazioni colorate, commissari e studenti non potranno sbagliarsi sul percorso da seguire per raggiungere l’aula d’esame. Ovviamente ci saranno un ingresso e un’uscita riservata. Abbiamo scelto le sei aule più grandi della scuola e riservato un intero edificio solo agli esami di Stato. In ogni aula, insieme al gel, ci saranno anche pc e tablet, a disposizione anche di quei docenti delle commissioni che seguiranno i lavori a distanza, grazie alla rete».

Le «barriere» del Manzù

Al liceo artistico Manzù già da qualche giorno il dirigente scolastico Cesare Emer Botti aveva fatto predisporre degli specifici divisori, per garantire agli insegnanti una sicurezza in più contro un possibile contagio. «In queste ore – spiega – i docenti si sono incontrati a scuola per definire le modalità di conduzione del colloquio, l’attribuzione dei punti bonus e i calendari dei colloqui. In quest’occasione abbiamo chiesto ai docenti che lo desiderano, chi preferisce utilizzare le barriere che abbiamo predisposto. Molti di loro hanno scelto di approfittare di questa opportunità in più e l’hanno apprezzata. Abbiamo anche predisposto una mappa dove sono specificati gli ingressi riservati al personale e quelli per le commissioni. L’esame lo avremmo potuto fare anche a distanza, ma ci sarebbe dispiaciuto per i ragazzi che tenevano a questo momento. Di certo alle scuole l’organizzazione di questo “rito” è costato molto impegno». Oltre alle normative relative alla logistica infatti i dirigenti hanno dovuto affrontare le difficoltà relative alla composizione dei calendari: «Commissioni interne – conclude Botti – significa avere tanti docenti che magari prestano servizio su più scuole diverse. E visto che all’esame tutti i commissari devono essere presenti si sono dovuti fare calendari che tenessero conto degli impegni dei singoli: gli incastri non sono stati solo all’interno delle scuole, ma anche tra scuole diverse. Per questo motivo, per esempio, ci saranno commissioni in cui gli esami inizieranno giovedì o venerdì». All’Istituto Paleocapa lavoreranno nove commissioni. «Abbiamo creato nove percorsi separati – spiega il dirigente scolastico, Imerio Chiappa -. Ogni commissione avrà i suoi spazi e a ognuna abbiamo assegnato un collaboratore e un assistente tecnico, in modo da non avere nessuno in giro per la scuola: le eventuali necessità delle commissioni verranno filtrate da queste due figure. Inoltre in ogni aula d’esame sarà presente un collegamento Meet costante con la vice dirigenza, per risolvere ogni eventuale problema». Le stesse regole che verranno applicate nelle scuole statali verranno usate anche in quelle paritarie: «I protocolli per organizzare tutto al meglio sono stati faticosi – dice Annamaria Gabbiadini, preside dei Licei dell’Opera -, ma siamo contenti di poter vedere i ragazzi. Per loro si tratta di un rituale significativo e anche la presenza era importante. Anche se non potremo vedere i loro sorrisi dietro le mascherine, sappiamo che i loro occhi parleranno per loro».

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