Piazza Angelini senza più auto, i residenti di Città Alta chiedono un rinvio

LA NOVITA’. Il Comitato: «Ottobre è troppo presto, il Comune ci risponda». «Non tutti possono permettersi il parking Fara. Così la gente se ne andrà».

Parola d’ordine è «temporeggiare», trovando alternative «concrete» prima che si compia la liberazione di piazza Angelini delle auto dei residenti, annunciata da Palafrizzoni per metà ottobre. Questo il succo dell’incontro di ieri sera nella sala civica del Circolino, dove il neonato Comitato residenti Città Alta si è riunito per decidere come approcciare l’amministrazione comunale, decisa a svuotare la storica piazza (dietro alla Corsarola), per pedonalizzarla e posizionare un nuovo arredo urbano, in vista di una più profonda riqualificazione (a luglio il Comitato ha protocollato 440 firme contrarie).

«Servono misure compensative»

«All’Amministrazione chiediamo di dirci, entro una settimana, se è disponibile a temporeggiare per trovare soluzioni compensative. La liberazione della piazza deve essere contestuale all’attivazione di tali misure»

I residenti non ci stanno e chiedono, prima del taglio dei posti auto (una trentina secondo il Comune, 45 secondo i conti del Comitato) «misure compensative». E dettano i tempi: «All’Amministrazione chiediamo di dirci, entro una settimana, se è disponibile a temporeggiare per trovare soluzioni compensative. La liberazione della piazza deve essere contestuale all’attivazione di tali misure». Questo il pensiero dei residenti che ieri si sono confrontati, dopo un lungo e animato dibattito (con divagazioni sul tema, come il timore che piazza Angelini pedonalizzata possa peggiorare il problema, diffuso, degli schiamazzi notturni). Alcune delle proposte accennate dalla Giunta nelle scorse settimane vengono accolte positivamente dai residenti (che chiedono però certezze). Tra queste lo spostamento delle auto dei titolari delle attività commerciali (circa 130, i permessi CA1) che attualmente parcheggiano in pieno centro storico lungo le Mura o, in alternativa, nel parking Fara, potendo contare sulla tariffa agevolata (136 euro al mese, il 30% di sconto) che il Comune avrebbe concordato con il gestore del silo. I residenti chiedono inoltre una revisione dei pass, «ci hanno detto che alcuni sono stati fatti con Photoshop. Servono più controlli».

I residenti chiedono inoltre una revisione dei pass, «ci hanno detto che alcuni sono stati fatti con Photoshop. Servono più controlli»

Le richieste sono «l’ultimo tentativo di confronto, poi valuteremo azioni di cittadinanza attiva, anche di protesta. Se le misure compensative non arrivano prima dello svuotamento della piazza, allora chiediamo che si rinvii tutto alla prossima stagione turistica, in primavera – continua il Comitato -. Servono misure democratiche, non tutti possono permettersi 136 euro al mese per la sosta al parking Fara. Anche a noi piacciono le piazze senza le auto, ma le misure compensative devono essere reali, concrete. C’è un mese di tempo, ad ottobre non sapremo dove mettere l’auto, considerando anche che in via Porta Dipinta ci sono lavori e non si può parcheggiare. Le auto non possiamo metterle in tasca».

C’è un mese di tempo, ad ottobre non sapremo dove mettere l’auto, considerando anche che in via Porta Dipinta ci sono lavori e non si può parcheggiare. Le auto non possiamo metterle in tasca»

«Così la gente se ne va»

Per qualcuno il tema è più ampio: «È in atto un processo di espulsione dei cittadini che non possono avere il garage o i 140 euro al mese (per il parking Fara) – dice un residente -. Il tema è se i residenti hanno ancora diritto di vivere in Città Alta. All’Amministrazione chiediamo qual è il progetto: Città Alta è bella perché le persone ci vivono». Lo storico residente Nino Gandini ricorda: «In piazza Angelini i miei figli giocavano in sicurezza. Questo dovrebbe poter tornare, anche nel corridoio del lavatoio». «Il problema del parcheggio in piazza Angelini è piccolo, ma diventa grande quando si diventa anziani o quando la famiglia si allarga – interviene una storica residente -. Così, la gente se ne va da Città Alta».

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